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il 10 gennaio 2023 alle 22:09:17 UT un brillante bolide di magnitudine assoluta -8,5 è stato ripreso da ben 12 camere PRISMA del nord e centro Italia e da una della rete francese FRIPON in Corsica. Le stazioni coinvolte sono state: Biguglia, Rovigo, Navacchio, Piacenza, Loiano, Trento, Vicenza, Montelupo FiorentinoChianti, Perugia, Ravenna, Novezzina e Busalla.

Il bolide è stato ripreso a partire da 86 km di altezza quando si muoveva con una velocità iniziale di circa 25 km/s, e si è estinto a 35 km di quota. Proiettando al suolo la traiettoria si vede che l'inizio della fase di bolide è caduta sul Mar Ligure prospiciente la città di Massa. Il bolide si è poi diretto verso nord-ovest, passando in prossimità del golfo della Spezia (detto anche golfo dei Poeti), ha proseguito passando allo zenit di Santo Stefano di Magra e del monte Mazzerino, infine si è estinto pochi km oltre. Al momento dell'estinzione la velocità finale era ancora di circa 12 km/s quindi il meteoroide si è estinto prima di iniziare la fase di volo buio che inizia a circa 3-4 km/s, questo indica che nessun residuo è arrivato al suolo. L'orbita eliocentrica del meteoroide ha l'afelio nell'orbita di Giove e il perielio circa all'altezza dell'orbita di Venere. Ne deriva che il semiasse maggiore è di 2,9 au, mentre l'eccentricità è 0,76 valori tipici di un'orbita di tipo cometario, probabilmente si è trattato di un meteoroide appartenente a una delle numerose comete della famiglia di Giove.

A PRISMA sono arrivate ben 18 osservazioni visuali in cui il bolide viene descritto per lo più di colore blu-verde, ma con fasi in cui si è presentato di colore bianco e giallo.

Il bolide del 10 gennaio 2023 delle 22:09 UT ripreso dalla stazione PRISMA della Stazione Osservativa di Loiano dell'INAF-OAS (Crediti: PRISMA/INAF-OAS).

 

 

Brillante bolide su Venezia questa sera 5 gennaio 2023, alle ore 18:36 circa. Numerosissime stanno giungendo le segnalazioni dei testimoni che hanno potuto apprezzare questo favoloso spettacolo. Secondo alcuni resoconti, il meteoroide ha subito una frammentazione intermedia, e ha terminato la sua corsa «sciogliendosi». Durato alcuni secondi, il fenomeno è stato visibile da buona parte del territorio italiano, dal Trentino alle Marche.

In alto a destra nell'immagine l'impressionante strisciata lasciata dal bolide sul sensore della camera PRISMA ITVE04 posta sul tetto dell'Istituto Follador-De Rossi di Agordo (BL). Più in basso, sempre a destra, cioè a Est, la Luna.

 

Le camere PRISMA di Agordo, Trento e Civitanova Marche hanno registrato l'evento. Comparso in atmosfera ad una altezza di circa 71 km con una velocità di circa 17 km/s nei pressi di Jesolo, il bolide ha percorso la laguna veneta in direzione Sud-Ovest e si è spento appena superata Venezia, dopo aver raggiunto la ragguardevole quota di 37 km circa. Non vi è stata decelerazione significativa durante il tragitto atmosferico.

La traiettoria del bolide proiettata a terra secondo le osservazioni delle camere PRISMA

 

 

di Giovanna Stirpe

Il 25 e 26 novembre 2022 si è svolto presso l’Università di Torino, nell’Aula Magna del Dipartimento di Fisica, il meeting “PRISMA Days 2022”, organizzato dal Project Office della rete PRISMA. Finalmente, e con grande sollievo di tutti, è stato possibile il ritorno all’evento in presenza, dopo che l’edizione del dicembre 2020 si era dovuta svolgere interamente on-line a causa delle restrizioni per la pandemia Covid-19.

Al meeting hanno partecipato circa 60 persone da tutta Italia, oltre alla Dr. Maria Hajdukova, gradita visitatrice dall’Accademia delle Scienze della Slovacchia. Fra i partecipanti è stato un vero piacere accogliere Davide Gaddi e la sua cagnolina Pimpa, protagonisti del recupero dei due frammenti della meteorite “Cavezzo” nel gennaio 2020. Gli altri partecipanti hanno rappresentato tutte le diverse realtà che formano la rete PRISMA, fra cui ricerca scientifica, astrofilìa, didattica e divulgazione. È naturale, quindi, che il programma degli interventi riflettesse questa diversità e presentasse numerosi interventi ricchi di contenuto.

Il meeting si è articolato in 4 sessioni, i cui abstract e presentazioni sono disponibili sul sito dedicato all’evento, https://indico.ict.inaf.it/event/1864/. Le sessioni sono state precedute dal benvenuto di Mario Di Martino, e dai saluti del Direttore del Dipartimento di Fisica Prof. Vercellin, e della Dott.ssa Ventura a nome della Fondazione CRT, che ha fornito un importante supporto economico alla collaborazione fin dalla sua creazione.

La prima sessione è stata dedicata alle diverse campagne di ricerca (circa una ogni anno) organizzate dalla rete PRISMA (Gardiol) e ai risultati più recenti dell’analisi della “Cavezzo” (Pratesi), che si è rivelata essere una condrite anomala e particolarmente enigmatica, e a quasi 3 anni dal suo ritrovamento continua a essere studiata. Marco Morelli, Direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato, dove è esposta la “Cavezzo”, ha esposto le attività del Museo volte a collezionare e classificare esemplari di meteoriti, ma anche ad approfondire la conoscenza di impatti meteorici del passato e a favorire il coinvolgimento dei cittadini interessati nella ricerca di reperti.

Più tecnica la seconda sessione, con interventi di Barghini, Di Carlo, Bertocco, Novati e Falco, in cui sono stati discussi lo stato della rete di camere PRISMA e del database, e come stiano evolvendo verso configurazioni aggiornate, e verso una maggiore autosufficienza a livello nazionale. Di particolare importanza la proposta per un nuovo modello di camera per le installazioni future.

In una ricchissima terza sessione sono stati presentati altri progetti che studiano meteore e detriti spaziali: Hajdukova ci ha parlato dei metodi per individuare l’origine delle famiglie di meteore; Belli dell’uso di sensori di infrasuoni per caratterizzare gli eventi meteorici; Bertaina dello strumento Mini-EUSO, installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, in grado di osservare dallo spazio eventi meteorici nella banda UV; Barbieri della rilevazione di meteore nella banda radio tramite ricevitori radioamatoriali; Carbognani del calcolo dello “strewn field” di eventuali frammenti meteorici risultanti dall’evento di Tunguska del 1908; e Rosignoli della costruenda mini-rete ASTRA di camere grandangolari per l’identificazione e il tracking di satelliti e detriti spaziali in bassa orbita.

Nella sessione conclusiva, infine, si è parlato di programmi didattici e divulgativi. Guidetti ha presentato il progetto INAF “Sorvegliati Spaziali”, che tramite il proprio sito multimediale comunica al pubblico i diversi temi della difesa planetaria, fra cui quelli che riguardano le meteore e meteoriti. Baltieri ha illustrato il progetto “Starlight” (finanziato dal programma europeo Erasmus+) mirato a formare giovani guide e operatori nell’ambito dell’astroturismo. Morini, Petriccione, Gardiol e Benna ci hanno parlato delle iniziative portate nelle scuole dei rispettivi territori:  è significativo come i protagonisti, grazie anche alle loro diverse estrazioni (sono rispettivamente un astrofilo, un insegnante e due astronomi) abbiano tutti saputo dare un’impronta individuale alle proprie proposte didattiche, ma che siano anche tutti motivati dalla partecipazione alla rete PRIMA.

Durante il meeting si è svolto anche un incontro con il regista Claudio Ottavi Fabbrianesi, de Il Piccolo Teatro d'Arte, che ha raccontato come è nato ed è stato realizzato il docufilm sul ritrovamento della “Cavezzo”, che è stato poi proiettato per i partecipanti.

Non è mancato un momento per ricordare alcuni compagni di viaggio che ci hanno purtroppo lasciato in questi anni: Fausto Affaticati, Fabrizio Barbaglia, Andrea Milani, e Manlio Suvieri.

Last but not least, ha avuto grande successo la cena sociale a base di specialità (e vini) piemontesi, proposta dagli organizzatori presso il suggestivo “Circolo dei Canottieri Armida” in riva al Po. Si aprono ora le candidature per ospitare il prossimo meeting PRISMA Days, che speriamo si svolga entro il 2023!

Salvo sorprese in questa manciata di ore che ci separano dalla fine dell'anno, l'ultimo bolide italiano di buona luminosità del 2022 è stato osservato fra Basilicata e Campania. Le camere di Tricase, Vasto e Savelli della rete PRISMA lo hanno immortalato alle 20:02:15 UT del 28 dicembre. La durata del bolide è stata di appena 1 secondo e in questo breve intervallo di tempo è passato da una quota iniziale di 86 km sulla superficie terrestre a una finale di 65 km, altezza a cui è avvenuta l'estinzione del meteoroide.  Quando un bolide molto luminoso ha una durata così breve significa che la velocità d'ingresso in atmosfera è elevata: nel nostro caso il valore determinato dalla camere PRISMA è stato di 31 km/s, una valore superiore a quello di un tipico meteoroide asteroidale, che generalmente oscilla fra 15 e 20 km/s. Se si proietta al suolo la traiettoria del bolide si vede che è diretta da est verso ovest, con l'inizio in prossimità del paese di Calvello (provincia di Potenza), mentre la fine coincide con Atena Lucana (provincia di Salerno).

La curva di luce del bolide è stata molto regolare, senza picchi improvvisi a indicare episodi di frammentazione. La magnitudine assoluta del bolide ha raggiunto un picco di -10,2 a circa 72 km di quota, poi la luminosità è diminuita in modo regolare fino ad arrivare alla magnitudine -3,7 al momento dell'estinzione. L'orbita percorsa dal meteoroide era molto eccentrica (e=0,84) e a bassa inclinazione sull'eclittica, con l'afelio poco entro l'orbita di Giove e il perielio poco all'interno dell'orbita di Mercurio. Considerato che il parametro di Tisserand rispetto a Giove è inferiore a 3, probabilmente era un meteoroide di tipo cometario appartenente a una cometa della famiglia di Giove.

Il bolide del 28 dicembre 2022 alle 20:02 UT ripreso dalla camera PRISMA di Vasto in provincia di Chieti in Abruzzo (Crediti: PRISMA).

Puntuale come tutti gli anni, fra il 14 e il 15 dicembre si verifica il massimo dello sciame delle Geminidi, provocato dai meteoroidi persi nello spazio dagli asteroidi (2300) Phaethon e (155140) 2005 UD. Le Geminidi sono uno sciame piuttosto intenso, con uno ZHR di circa 120 meteore/ora, inoltre la corrente è formata da meteoroidi rocciosi e non cometari come nella maggior parte degli altri sciami come le Perseidi e le Leonidi, quindi sono in grado di generare un buon numero di bolidi che possono essere facilmente rilevati dalle camere della rete PRISMA.

Il meteo sulla Penisola non è stato molto favorevole, ma il sud dell'Italia ha goduto di discrete condizioni di cielo sereno e le camere PRISMA siciliane di Isnello (Parco Astronomico GAL Hassin), Racalmuto (Associazione Astrofili Majorana), Palermo (Osservatorio Astronomico Amatoriale Bobhouse di Roberto Zagarella) e Serra la Nave (INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania) hanno lavorato senza sosta. Ecco una carrellata dei bolidi più interessanti rilevati.

Il bolide a nord di Cefalù ripreso dalla camera di Isnello (Crediti: PRISMA/INAF).

Il primo fireball è stato rilevato alle 22:12:27 UT del 14 dicembre dalle camere di Isnello, Palermo e Racalmuto nel cielo a nord-ovest di Ustica, in pieno mar Tirreno. La direzione percorsa dal bolide era da est verso ovest e ha raggiunto una magnitudine assoluta di -6,5. L'inizio della fase di fireball è stata a 88 km di quota per terminare a 56 km con una durata di appena 1,3 secondi. La velocità di ingresso in atmosfera era di 36 km/s, in buon accordo con quella attesa per le Geminidi, così come l'orbita eliocentrica: a moderata inclinazione sull'eclittica (24°) con afelio a 0,14 au e perielio a 2,7 au.

Alle 23:25:27 UT nuovo bolide di mag assoluta -6,0 rilevato ancora dal trio Isnello-Palermo-Racalmuto a nord-ovest di San Vito lo Capo. La direzione di percorrenza ancora da est verso ovest, inizio a 90 km con estinzione a 54 km, durata di 1,2 s e velocità di 36 km/s.

Passa qualche ora e alle 03:04:51 UT del 15 dicembre le stazioni di Isnello, Racalmuto e Serra La Nave rilevano un bolide di mag assoluta -4,7 che stavolta si proietta sulla terraferma, con traiettoria da Caltagirone verso Francofonte. In questo caso la quota di inizio è stata di 93 km con estinzione a 55 km, durata di 1,3 s, stessa velocità atmosferica dei precedenti. Notare la direzione da ovest verso est percorsa dal bolide a differenza dei primi due che si muovevamo da est verso ovest. Questo cambiamento di direzione dei bolidi è dovuto alla rotazione terrestre perché la direzione di arrivo dei meteoroidi è rimasta la stessa.

L'ultimo bolide della nottata è stato alle 04:11:33 UT, rilevato dalla coppia Isnello-Racalmuto. Si è trattato di un bolide di mag -4,5 rilevato in mare pochi km a nord di Cefalù, ovviamente con direzione di movimento da ovest verso est. In questo caso l'inizio è stato a 90 km di quota con estinzione a 56 km, durata di 1,2 s.

In tutti questi casi nessun frammento è giunto al suolo, i meteoroidi che hanno generato i bolidi osservati erano troppo piccoli. PRISMA ha anche ricevuto una decina di segnalazioni visuali di bolidi, dalla Sicilia ovviamente, ma alcune anche dalla Lombardia e dal Piemonte: le Geminidi non deludono mai.

Alle ore 23:38:36 UT del 16 novembre 2022 un brillante bolide di magnitudine assoluta -9,2 è stato ripreso dalle camere Prisma di Medicina, Camerino, Trento, Montelupo Fiorentino, Civitanova Marche, Chianti, Novezzina e Vasto (Fripon 19390). Nel complesso l'evento è durato solo 1,2 s con il bolide che si è reso visibile da 112 km di quota per estinguersi completamente a 89 km. Proiettando al suolo la traiettoria si vede che l'intero evento si è sviluppato sul mare Adriatico, con una traiettoria percorsa grossomodo da est verso ovest con termine appena oltre le acque territoriali italiane, di fronte a Ravenna. La breve durata del bolide è dovuta all'elevata velocità di ingresso in atmosfera: 71 km/s, vicino al limite di 72 km/s oltre al quale il meteoroide non appartiene più al sistema solare. Velocità atmosferiche così elevate sono tipiche di meteoroidi di origine cometaria. In effetti l'orbita eliocentrica di questo oggetto, a bassa inclinazione sull'eclittica, ha il perielio all'altezza della Terra, mentre l'afelio è compreso fra le orbite di Saturno e Urano. Possiamo quindi dire che un piccolo frammento cometario si è disintegrato nel cielo dell'Adriatico senza dare luogo a caduta di frammenti macroscopici.

Il bolide del 16 novembre 2022 delle 23:38:36 UT ripreso dalla camera Prisma di Medicina (BO).

di Mario Di Martino

Dal 3 al 9 Ottobre a Scheggia, un grazioso paese umbro ai confini con le Marche in provincia di Perugia, si è svolta una settimana dedicata alla divulgazione scientifica, in particolare all’Astronomia e alla Geofisica, con lezioni e conferenze (dalla mattina di lunedì 3 alla mattina del 7 Ottobre), che si sono concretizzate in 10 incontri mattutini con le scuole e 4 pomeridiani aperti al pubblico e ad osservazioni solari e notturne. Queste relazioni, che hanno trattato argomenti di astronomia e geofisica, sono state tenute da soci delle associazioni astronomiche regionali, docenti universitari e ricercatori, esperti di geofisica e membri del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze).

Purtroppo, i danni causati alla viabilità a seguito dell’alluvione del 15-16 settembre hanno limitato l’affluenza degli studenti dei paesi vicini. Dal pomeriggio di venerdì 7 ottobre al pomeriggio del 9 presso il Teatro Comunale di Scheggia si è tenuto il XXX Convegno del Gruppo Astronomia Digitale (GAD), incontro e dibattito scientifico organizzato dal GAD, dall’Unione Astrofili Italiana (UAI) e dall’Associazione Astronomica Umbra (AAU).

I temi che sono stati trattati nel corso di questo meeting, da parte di esperti astrofili, docenti universitari e ricercatori di Enti di ricerca nazionali, hanno spaziato dallo studio e analisi delle stelle variabili, alla ricerca degli esopianeti, all’automazione di un osservatorio, allo studio e ricerca di asteroidi, in particolare quelli potenzialmente pericolosi per la Terra (NEO), all’osservazione di meteore e ricerca di meteoriti e, infine, ai programmi e software di ricerca.
Il livello delle presentazioni è stato molto alto ed ha messo in evidenza il prezioso lavoro che viene svolto dai numerosi appassionati di Astronomia, che spesso hanno ben poco da invidiare agli astronomi professionisti.
In conclusione, si è trattato di una manifestazione di grande interesse che ha spaziato dalla didattica e divulgazione alla ricerca.

 

La sera del 3 novembre 2022 alle 15:50:02 UT un brillante bolide di mag assoluta -7,7 è stato ripreso da 7 camere PRISMA nei cieli della Toscana: Arcetri, Camerino, Chianti, Piombino, Perugia, Amelia e Gennargentu (evento 19197). Il bolide ha iniziato a brillare a 98 km di quota e in 3,8 s è sceso fino a 63 km di quota dove è avvenuta l'estinzione. La velocità iniziale era di 33 km/s, quella finale di 28 km/s: nessun frammento è arrivato al suolo perché la fase di volo buio non è mai iniziata.

La traiettoria proiettata al suolo è stata percorsa a partire da Montalcino (Siena), è passata allo zenit di Puntone di Scarlino (Grosseto) ed è terminata sulla verticale del colle della Grottaccia, sull'isola d'Elba. L'orbita eliocentrica percorsa dal meteoroide originario è eccentrica a bassa inclinazione sull'eclittica, con perielio all'interno dell'orbita di Mercurio e afelio appena all'interno di quello di Giove. Con queste caratteristiche e considerato il valore della velocità geocentrica si è trattato di un meteoroide appartenente allo sciame delle Tauridi.

Su questo bolide, tramite il report form dell'IMO, sono state raccolte 14 osservazioni visuali in cui il bolide viene descritto di colore bianco-azzurro e verde, con flare finale (evento 7932 dell'IMO). Particolarmente evocativa la descrizione di Marta N. che ha visto il bolide da Roma:

«La scia luminosa, di un blu brillantissimo, era composto da una sorta di sfera iniziale seguita da una scia molto lunga. Ha sorvolato i palazzi di fronte a me tanto è vero che non ho dovuto alzare la testa per osservare la scena. Dopo che è scomparso dal mio campo visivo (ero affacciata al balcone con i palazzi di fronte) ho forse sentito un rumore ma non ne sono sicura (ero sbalordita da ciò che avevo visto). E poi ho visto illuminarsi intensamente i palazzi».

La scia del bolide del 3 novembre 2022 alle 17:59 UT ripresa dalla camera PRISMA del Chianti. Il bagliore luminoso sopra alla scia del bolide è la Luna con fase 0,77.

Alle 00:24 UT del 30 ottobre 2022 ben 13 stazioni della rete PRISMA hanno rilevato un brillante bolide di magnitudine assoluta -8,5 (evento 19117 di Fripon). Fra le stazioni ci sono: Rovigo, Navacchio, Loiano, Bedonia, Savignano, Arcetri, Vicenza, Montelupo Fiorentino, Chianti, Piombino, Ravenna, Novezzina e Chions. Proiettando al suolo la traiettoria del bolide ci si trova fra le cittadine di Sasso Marconi e Calderara di Reno, della provincia di Bologna. Tutto il fenomeno ha avuto una durata di appena 1,6 secondi e non ci sono state segnalazioni visuali.
Dal punto di vista cinematico il bolide si è reso visibile a 95 km di quota, quando viaggiava alla velocità di circa 33 km/s e si è completamente estinto a 50 km con una velocità residua di 25 km/s. Durante la caduta in atmosfera si è verificato almeno un brillante flare, segno di una disintegrazione parziale del meteoroide originale. Data la velocità finale ancora molto elevata, nessun frammento è arrivato al suolo. Dall'orbita eliocentrica che seguiva il meteoroide progenitore, questo bolide può essere associato a un meteoroide delle Tauridi, lo sciame di meteore generato dalla famosa cometa 2P/Encke, che ha un nucleo di circa 4,8 km di diametro. Si ritiene che la Encke e l'ampio sciame di meteoroidi e asteroidi near-Earth associato sia quello che rimane di una cometa progenitore disintegratasi fra 30.000 e 20.000 anni fa, ma non ci sono prove conclusive a supporto di questa tesi.

Immagine del bolide del 30 ottobre 2022 ripreso dalla camera PRISMA della Stazione Astronomica di Loiano gestita dall'INAF-OAS (Crediti: PRISMA/INAF-OAS).

La sera del 17 ottobre 2022 alle 17:33:09 UT (le 19:33 dei nostri orologi), un brillante bolide di colore verde-azzurro e magnitudine assoluta -8 è stato visto da diverse persone dall'Italia centrale. Il bolide è stato ripreso dalle camere Prisma di Castellana Grotte, Amelia, Vasto e Savelli. Dai dati raccolti ed elaborati dal sistema automatico di Fripon con cui Prisma collabora, risulta che il bolide ha iniziato a rendersi visibile a 96 km di quota ed è scomparso a 49 km d'altezza percorrendo una traiettoria compresa fra Venafro e Torre del Greco. La velocità iniziale in atmosfera era piuttosto elevata, circa 43 km/s, mentre nel momento dell'estinzione - avvenuta sul golfo di Napoli -  viaggiava ancora a 35 km/s. Questa elevata velocità nella fase dell'estinzione è un chiaro indizio che il meteoroide responsabile del bolide si è interamente consumato durante la caduta atmosferica senza che nessun frammento sia arrivato al suolo. Tutto l'evento è stato abbastanza rapido, è durato meno di 2,5 secondi.

Le segnalazioni visuali ricevute sono state 11, per lo più provenienti da Roma e dai dintorni di Bari e Foggia. Queste testimonianza sono andate a costituire l'evento 7075-2022 dell'IMO. La traiettoria proiettata al suolo ottenuta dalle osservazioni visuali è in discreto accordo con quella ottenuta dalle camere di Prisma.

Un crop dell'immagine del bolide ripreso dalla stazione di Vasto.