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Come vi avevamo anticipato, dopo quella del 28 maggiosabato 3 giugno è stata fatta una nuova ricerca sullo strewn field della meteorite Sospiro.

La giornata è iniziata alle 09:00 al bar California di Sospiro con un briefing sulla disposizione dello strewn field in funzione della massa delle possibili meteoriti, tenuto ai volontari da Albino Carbognani del Project Office di Prisma, che ha coordinato le ricerche. In particolare è stato puntualizzato che la lunghezza dello strewn field (circa 10 km in senso sud-nord, con una larghezza di 500 m) è dovuto alla bassa inclinazione della traiettoria del bolide del 23 maggio. Per verificare se i metal detector dei numerosi membri dell'associazione SOS Metal Detector che hanno partecipato alle ricerche sono sensibili a una tipica meteorite è stato usata come test una condrite ordinaria di tipo H5 da 145 g. Passato positivamente il test le ricerche si sono spostate nello stewn field da 500 g e 1000 g, rispettivamente subito a est di Sospiro e nei campi a nord della provinciale 87. Nonostante il cielo molto nuvoloso, la pioggia non ha ostacolato le ricerche che sono proseguite per tutta la mattinata. Purtroppo, in diversi campi coltivati a grano e granoturco non è stato possibile accedere.

Fatta la pausa pranzo e con un meteo in deciso miglioramento, la ricerca è ripresa nel primo pomeriggio cercando intensivamente nei campi appena falciati dello strewn field da 450 g e da 100 g, quest'ultimo a sud della frazione di Tidolo. Lo strewn field di 350 g non è risultato accessibile per via delle estese coltivazioni. La tecnica utilizzata dai volontari presenti è stata quella "a pettine": fatta una fila di persone a distanza di alcuni metri l'una dall'altra, i campi accessibili sono stati "spazzolati" uno per uno con lo sguardo fisso a terra nella speranza di trovare qualche meteorite. Purtroppo, a parte diverse scorie di fusione del ferro di origine antropica (che possono assomigliare a meteoriti, ma non lo sono), non è stato trovato altro. Nel complesso i partecipanti hanno percorso a piedi una distanza di circa 20-25 km nei campi di Sospiro.

Le ricerche proseguiranno nei prossimi weekend, verso gli strewn field di 70 - 30 g, che si estendono a sud di Tidolo verso il fiume Po. La ricerca della meteorite ha avuto un risvolto mediatico in tempo reale sul sito di Rainews.it con un articolo a firma di Andrea Bettini: Cremona, in corso la caccia ai frammenti di meteorite.

Il briefing al bar California con la mappa dello stewn field e la meteorite usata come test di sensibilità per i metal detector.
Ricerca di meteoriti nei campi dello strewn field da 450 g, collocato immediatamente a sud-est di Sospiro.
Una delle scorie di fusione del ferro trovata dai membri dell'associazione SOS Metal Detector che hanno partecipato alle ricerche. L'oggetto era sepolto qualche centimetro sotto la superficie.
Sembra una meteorite, ma non la è: scoria di fusione ritrovata nello strewn field per meteoriti da 100 g collocato qualche centinaio di metri a sud di Tidolo.

Domani sabato 3 giugno sarà effettuata una nuova ricerca della meteorite caduta nel comune di Sospiro (CR), associata al bolide del 23 maggio scorso alle 22:21 UT. Chi volesse partecipare alla ricerca per aiutare il team di Prisma il ritrovo è alle 09:00 al bar California del paese dove sarà fatto il punto della situazione e verranno pianificate le ricerche nelle zone di possibile caduta.

La tenuta da adottare è quella tipica del trekking quindi scarponi leggeri, cappello, zaino con acqua ed eventuali viveri, attrezzatura per ripararsi dai temporali (previsti per il primo pomeriggio). Consigliata l'installazione sullo smartphone della app "GPS Logger" per registrare i propri spostamenti e condividerli con il team di Prisma così da avere una mappa aggiornata delle zone già esplorate. Lo strewn field è molto lungo (circa 9-10 km) perché la traiettoria del fireball era inclinata di soli 34° rispetto alla superficie terrestre, quindi la ricerca non sarà facile, ma nella ricerca scientifica niente lo è. In particolare verrà esplorata la periferia est di Sospiro, luogo privilegiato per la ricerca di meteoriti di massa compresa fra 450 e 500 g.

Nel caso di ritrovamento, la prima cosa da fare è fotografare la sospetta meteorite dove si trova senza spostare niente e misurare le coordinate GPS. Successivamente raccoglierla con i guanti, avvolgerla delicatamente in un pezzo pulito di carta assorbente da cucina e riporla in un contenitore atto a proteggerla, come un vasetto di vetro. Ovviamente va avvisato il team di Prisma che provvederà alla analisi del caso per stabilire se si tratta davvero di una meteorite o di un sasso terrestre.

Lo strewn field della meteorite di Sospiro calcolato dal team di Prisma per diversi possibili valori della massa. Come si vede le meteoriti più piccole si trovano verso il Po, mentre quelle di dimensioni maggiori cadono nella periferia est di Sospiro.

Qualche giorno fa vi avevamo dato notizia di un brillante fireball di magnitudine -9 ripreso dalla rete Prisma il 23 maggio alle 21:22 UT. Vi avevamo anche anticipato che era molto probabile l'arrivo al suolo, nella provincia di Cremona, di uno o più residui del meteoroide che aveva dato origine al fireball, in particolare i calcoli indicavano il comune di Sospiro come "epicentro" della caduta.

Dopo le opportune verifiche da parte degli esperti di Prisma è risultato che la probabilità di ritrovare al suolo delle meteoriti associate a questo evento è alta, quindi stamattina 28 maggio una dozzina di volontari guidati da Daniele Gardiol (INAF-OATo),  coordinatore nazionale del progetto Prisma, hanno iniziato le ricerche sul campo.

La base operativa è stata il bar California di Sospiro, dove i volontari si sono ritrovati alle 9 per fare il punto e dare inizio alle ricerche. Lo strewn field da esplorare è piuttosto ampio, infatti la traiettoria del bolide aveva un'inclinazione di soli 34° rispetto al suolo, quindi la possibile zona dove possono essere ritrovate delle meteoriti nel range di massa 50 - 1000 grammi è lunga 9 km e larga circa 500 metri, per un totale di 4,5 kmq. La metà est del paese di Sospiro coincide con lo strewn field delle meteoriti da 500 g, mentre a nord del paese si trova lo strewn field per le meteoriti da 1000 g. Verso il Po invece si dovrebbero trovare le meteoriti più piccole. La zona non è facile da esplorare per via delle coltivazioni e delle case che rendono non lineare la strategia di ricerca. Una situazione molto più difficoltosa rispetto alla ricerca di meteoriti nei deserti o in Antartide, dove il contrasto fra meteorite e suolo è massima.

Nel caso di effettivo ritrovamento, sarebbe la terza meteorite italiana di cui - grazie a Prisma - si conosce l’orbita. La prima è stata la meteorite Cavezzo il cui recupero è avvenuto ai primi di gennaio 2020 e la seconda è stata la meteorite Matera, caduta la sera del 14 febbraio di quest’anno e recuperata poco dopo. Delle circa 70.000 meteoriti recuperate sulla Terra solo per 45 si conosce l’orbita e fino a pochi anni fa, prima dell'era Prisma, l’Italia era assente da questo elenco.

Se vi trovate dalle parti di Sospiro e vi capita di vedere al suolo una pietra scura o un frammento metallico di qualche centimetro di diametro con i bordi arrotondati e una patina simile alla fuliggine, allora potrebbe essere una meteorite: non toccatela, fate una foto, prendete nota delle coordinate GPS e contattate direttamente Daniele Gardiol, ai seguenti riferimenti: daniele.gardiol@inaf.it – tel. 3491977591.

Lo strewn field della caduta del 23 maggio 2023 alle 22:21 UT. Le meteoriti di massa maggiore sono in alto, quelle di massa minore sono in basso. Il nord è in alto, l'est a destra (Crediti: Prisma/INAF).
Il bar California di Sospiro base operativa per la ricerca delle meteoriti. I volontari si sono ritrovati alle 9 per dare inizio alle ricerche sul campo.
Foto di gruppo dei volontari alla caccia della "meteorite di mezzanotte".
La ricerca di meteoriti in un campo di mais nei dintorni di Sospiro.

 

 

La notte del 24 maggio potrebbe essere ricordata come “la notte dei fireball”. Due meteore molto luminose (“bolidi”) hanno infatti solcato i cieli italiani, la prima poco dopo la mezzanotte e la seconda a notte fonda, verso le quattro e mezza del mattino. La prima ha interessato i cieli del Nord, la seconda la Sardegna. Ma mentre quest’ultima ha attraversato l’atmosfera troppo rapidamente e si è estinta a una quota troppo alta per poter aver dato luogo alla caduta di una meteorite (“fall” in gergo tecnico), la prima, avvistata da ben 11 camere della rete Prisma, potrebbe invece regalarci una bella sorpresa. Sarebbe la terza, dopo il ritrovamento della meteorite Cavezzo, avvenuto ai primi di gennaio del 2020 e della meteorite Matera , informalmente chiamata meteorite di San Valentino perché caduta la sera del 14 febbraio. Entrambe queste meteoriti sono state ritrovate grazie alle “detection” delle camere della rete di Prisma e ai calcoli degli esperti sulla possibile area di caduta.

Il bolide delle 22:21 UT del 23 maggio 2023 ripreso dalla camera Prisma di Piacenza.

Concentriamoci quindi sul primo avvistamento, ripreso dalle camere Prisma di Pino Torinese, Rovigo, Piacenza, Felizzano, Codogno, Cecima, Merate, Savignano, Montelupo Fiorentino, Chianti e Ravenna. I calcoli preliminari eseguiti dagli astronomi della rete Prisma indicano che il fireball è stato ripreso a partire da 75 km di quota, quando aveva una velocità di 15,8 km/s e si è estinto a 25 km di altezza con una velocità di circa 5 km/s. Nel complesso l'evento ha avuto una durata di circa 6 s. La velocità in atmosfera è tipica di un oggetto di origine asteroidale; in effetti l'orbita eliocentrica è quella caratteristica di un asteroide Apollo, con afelio poco oltre l'orbita di Marte e perielio fra le orbite di Venere e della Terra. Nel caso in cui qualche frammento abbia raggiunto il suolo, la parte più consistente potrebbe essere caduta nel comune di Sospiro (a est di Cremona) mentre altri frammenti più piccoli potrebbero essere disseminati lungo il Po, nel territorio dei comuni di San Daniele Po e di Pieve d’Olmi.

Adesso, fin dalle prossime ore, gli esperti di Prisma raffineranno i calcoli e cercheranno di circoscrivere l’area interessata dalla possibile caduta, il cosiddetto “strewn field”, generalmente un’ellissi estesa per qualche km lungo i due assi principali. Nel caso in cui i calcoli rafforzassero l’ipotesi di una caduta al suolo verranno organizzate in loco squadre di ricerca aperte anche a volontari che verranno appositamente formati e che potranno affiancare gli esperti nella “caccia al meteorite di mezzanotte”.

Si può proprio definire così la notte fra il 23 e il 24 maggio 2023 appena trascorsa. Le camere della rete Prisma hanno lavorato senza sosta: il primo evento, un fireball di magnitudine assoluta -9, si è verificato alle 22:21 UT del 23 maggio; il secondo, con la stessa luminosità del primo, è stato catturato alle 02:32 UT del 24 maggio, ma andiamo con ordine.

Il primo fireball è stato ripreso da ben 10 camere Prisma: Pino Torinese, Rovigo, Piacenza, Felizzano, Cecima, Merate, Savignano, Montelupo Fiorentino, Chianti e Ravenna. Il fireball è stato ripreso a partire da 75 km di quota, quando aveva una velocità di 15,8 km/s e si è estinto a 25 km con una velocità di circa 5 km/s. Nel complesso l'evento ha avuto una durata di circa 6 s. La traiettoria proiettata al suolo indica una direzione di caduta quasi esattamente da sud verso nord, con inizio in prossimità del borgo di Miscoso (Appennino Reggiano), e termine vicino a San Secondo Parmense, in piena Pianura Padana. La velocità in atmosfera è quella tipica di un oggetto di origine asteroidale, in effetti l'orbita eliocentrica è quella tipica di un asteroide Apollo, con afelio poco oltre l'orbita di Marte e perielio fra le orbite di Venere e della Terra.

Il bolide delle 22:21 UT del 23 maggio 2023 ripreso dalla camera Prisma di Piacenza.

Il secondo fireball è stato ripreso dalle due camere Prisma della Sardegna, Sardinia Radio Telescope e Gennargentu, più una camera Fripon dalla Corsica. L'immagine ripresa dalla camera del Gennargentu è veramente spettacolare e mostra la scia del fireball che attraversa tutto il cielo passando quasi allo zenit. In questo caso il fireball è stato ripreso a partire dagli 85 km di altezza, quando aveva una velocità di circa 20,5 km/s, e si è estinto a 44 km con una velocità di 16 km/s, con una durata di quasi 8 s. Data l'alta velocità finale tutto il meteoroide è andato distrutto nella fase di rientro e non ha mai iniziato la fase di volo buio. Proiettando la traiettoria al suolo, il fireball si è mosso da nord-est verso sud-ovest, con punto iniziale sul Mare Tirreno e punto finale vicino a Villanova Tulo, nella subregione del Sarcidano. Anche questo meteoroide però aveva un'orbita di tipo Apollo tipicamente asteroidale, con afelio poco oltre Marte e perielio circa all'altezza dell'orbita di Venere.

Il bolide delle 02:32 UT del 24 maggio 2023 ripreso dalla camera Prisma del Gennargentu.

 

Il bolide osservato la sera del 14 febbraio dalla rete Prisma ha originato la caduta di una meteorite sopra un balcone nella zona Nord di Matera. Adesso inizieranno gli studi specifici sul materiale recuperato.

I frammenti della meteorite caduta la sera di San Valentino nella zona Nord di Matera. Crediti: PRISMA/INAF

E sono due. Dopo il ritrovamento della meteorite Cavezzo, avvenuto ai primi di gennaio del 2020, i calcoli eseguiti dagli esperti della rete Prisma hanno fatto nuovamente centro, stavolta indicando nella zona Nord di Matera quella della possibile caduta della meteorite di San Valentino.

Lo scorso 14 febbraio, infatti, verso le sette di sera, un luminoso bolide era stato osservato da numerosi testimoni solcare il cielo della Puglia e della Basilicata, fra i quali tre “occhi” elettronici delle camere di Castellana Grotte, Tricase e Vasto appartenenti alla rete Prisma, un network di una sessantina di camere sparse sul territorio italiano

Un progetto di citizen science coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e sostenuto con convinzione da Fondazione CRT.

Grazie a queste informazioni, già nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio era stato possibile tracciare lo strewn field, cioè l’area di possibile caduta al suolo di frammenti del corpo celeste progenitore. 

Cercare a Nord di Matera”, avevano indicato gli esperti di Prisma.

Subito era scattato l’avviso ai mezzi di comunicazione e alla popolazione locale ed ecco che lo stesso giorno, sul balcone dell’abitazione dei genitori di Gianfranco e Pino Losignore, fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci (periferia nord del capoluogo della Basilicata), alcuni sassi hanno attirato l’attenzione dei due fratelli. Anche perché gli anziani genitori avevano udito un forte botto la sera precedente proveniente dall’esterno.

Finora sono stati recuperati oltre 70 grammi in 12 frammenti principali e decine di frammenti più piccoli. La meteorite, secondo i calcoli di Prisma, è caduta verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 km/h e in effetti nell’impatto ha scheggiato una piastrella del balcone che corre lungo il perimetro dell’abitazione.

La piastrella della balconata scheggiata dall’impatto della meteorite. Crediti: PRISMA/INAF

I frammenti sono stati consegnati stamani, sabato 18 febbraio, nelle mani del dott. Carmelo Falco, rappresentante del Project Office della rete Prisma e associato Inaf, subito accorso in loco per coordinare le ricerche. Che adesso continueranno con nuovo vigore, irrobustito dal ritrovamento, alla ricerca di altri eventuali campioni sopravvissuti all’attraversamento dell’atmosfera. Nel mentre, il materiale già recuperato verrà presto sottoposto ad analisi particolareggiate per determinare composizione chimica, mineralogia e caratteristiche petrografiche utili alla classificazione della meteorite appena ritrovata.

Ensemble dei frammenti finora ritrovati. Gli esperti di Prisma non escludono che ce ne possano essere anche altri nella zona. Crediti: PRISMA/INAF

Le meteoriti, infatti, hanno attraversato quasi inalterate i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare e ritrovarne una appena caduta come quella rinvenuta a Matera aiuta moltissimo gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa. Il secondo ritrovamento in pochi anni di meteoriti "fresche" è una spettacolare conferma dell'efficacia della rete Prisma nel reperire questo materiale così prezioso per la scienza.

Chi fosse interessato a collaborare alla continuazione delle ricerche può mettersi in contatto con Carmelo Falco al 391 7959891

Abbiamo una mappa! Come in “Pirati dei Caraibi” c’è una guida per cercare di ritrovare la meteorite che la notte del 14 febbraio potrebbe essere caduta in Basilicata, più precisamente a nord di Matera, fra Borgo Venusio e Iesce.

Gli esperti della rete Prisma (sostenuta da Fondazione CRT) Dario Barghini (INAF-OATo) e Albino Carbognani (INAF-OAS) hanno bruciato le tappe e nella giornata di ieri, 15 febbraio, utilizzando sia i dati forniti da tre camere della rete (Castellana Grotte, Tricase e Vasto) che hanno registrato il passaggio in atmosfera del bolide sia le centinaia di testimonianze oculari di chi ha osservato in prima persona la meteora solcare il cielo, hanno “disegnato” sul terreno il cosiddetto “strewn field”, cioè la zona di potenziale caduta della meteorite. Ciò è stato possibile anche grazie al profilo meteo calcolato da Raffaele Salerno di Meteo Expert, che indica il regime dei venti in atto la sera di San Valentino nella regione di potenziale interesse.

Lo strewn field, cioè l’area di probabile caduta della meteorite di San Valentino così come stimato dai calcoli della rete Prisma

I dati indicano che potrebbe essere caduta al suolo una massa di circa 400-500 grammi nel caso di un pezzo unico ma potrebbero essere rinvenuti pezzetti più piccoli se il corpo avesse subito una frammentazione.

Nel complesso lo strewn field è di circa 4 x 2 = 8 kmq e la zona appare abbastanza pianeggiante e con campi coltivati. Una buona zona per cercare meteoriti, tanto più che siamo in inverno, quindi ci si può aspettare che non ci sia ancora della vegetazione importante che potrebbe ostacolare le ricerche.

La fase successiva, adesso, è proprio quella di organizzare una ricerca al suolo che avviene tipicamente anche grazie all’aiuto di volontari che affiancano gli esperti. Occorre, se possibile, tracciare il percorso di ricerca in modo da circoscrivere l’area interessata ed evitare di ripassare infinite volte in un punto in cui si è già guardato, evitando nel contempo di lasciare zone inesplorate.

Può sembrare un compito arduo e al limite dell’impossibile trovare una piccola roccia di qualche centimetro in un’area grande qualche kmq, eppure è già capitato.

Ricordiamo che proprio le camere della rete Prisma e la stima della zona di possibile caduta resero possibile, all’inizio di gennaio del 2020, il ritrovamento della meteorite Cavezzo nei pressi di Modena (https://www.prisma.inaf.it/index.php/2020/01/04/trovata-la-meteorite-di-capodanno/), decretando il successo del metodo utilizzato dalla rete Prisma nella caccia alle meteoriti.

I due frammenti del bolide caduto nella sera di Capodanno e trovati nel Modenese (fonte: PRISMA/INAF)

E proprio in questi giorni, in Normandia (Francia), è stata rintracciata al suolo una meteorite, un possibile frammento dell’asteroide 2023 CX1, alla cui ricerca hanno collaborato i partecipanti alla rete FRIPON, un programma internazionale di ricerca delle meteoriti a cui aderisce anche la rete Prisma.

Il ritrovamento, sulla base delle informazioni tratte da osservazioni video e fotografiche amatoriali combinate con quelle della rete FRIPON, è stato effettuato da una giovane studentessa francese di 18 anni, Loïs Leblanc.

Lois Leblanc, la ragazza francese che ha ritrovato la meteorite in Normandia - Credit: FRIPON/Vigie-Ciel
Nel caso della meteorite (forse) caduta a nord di Matera, chi fosse interessato a imitare Loïs e a far parte delle squadre di ricerca può contattare Carmelo Falco, del project office di Prisma, al 3917959891

Chissà se avvistare un bolide – cioè una meteora particolarmente luminosa – la notte di San Valentino dà diritto a esprimere un desiderio d’amore.

Se lo saranno chiesto i numerosi testimoni che hanno osservato il fenomeno celeste attraversare il cielo fra la Puglia e la Basilicata verso le sette di sera del 14 febbraio e che hanno segnalato il fenomeno a diversi mezzi di comunicazione e alla rete Prisma tramite il form "Segnala un bolide" presente nella nostra home page.

I dati di Prisma

Anche tre “occhi” della rete Prisma hanno effettuato l’avvistamento (“detection” in gergo tecnico). Si tratta di quelle ubicate a Castellana Grotte, Tricase e Vasto, che hanno permesso di stabilire l’istante esatto del passaggio del corpo celeste: le 17h 58m 30s UT, cioè le 18h 58m 30s dell’ora indicata dai nostri orologi.

In particolare, la camera di Castellana Grotte ha registrato l’attraversamento del cielo da parte di una scia molto luminosa.

Le primissime stime fanno propendere per una traiettoria del bolide che va da Bari verso Matera

Gli esperti di Prisma sono già al lavoro per raffinare i calcoli e stimare sia la zona di provenienza dell’oggetto celeste (in genere i bolidi hanno un’origine asteroidale che si riconduce alla fascia principale collocata fra Marte e Giove) sia, soprattutto, l’eventuale zona di caduta della meteorite.

Capita, infatti, che sotto particolari condizioni di massa, di direzione, di regime dei venti, ecc. che qualcosa possa sopravvivere all’attraversamento dell’atmosfera e cada al suolo diventando, appunto, una meteorite.

Ricordiamo che proprio le camere della rete Prisma e la stima della zona di possibile caduta resero possibile, all’inizio di gennaio del 2020, il ritrovamento della meteorite Cavezzo nei pressi di Modena (https://www.prisma.inaf.it/index.php/2020/01/04/trovata-la-meteorite-di-capodanno/), sancendo il successo del metodo utilizzato da Prisma nella caccia alle meteoriti.

Lavori in corso

Seguiranno aggiornamenti sul bolide di San Valentino che, a prima vista, sembra promettere bene: le primissime indicazioni valutano una massa iniziale del corpo celeste all’ingresso in atmosfera pari a 2,5 kg e la massa dell’eventuale meteorite pari a circa 200 grammi.

Piccola ma non nulla.

Insomma, che siate innamorati o meno, stay tuned.

Alle 22:50:09 UT del 13 febbraio 2023 un brillante fireball di magnitudine assoluta -7,5 è stato ripreso dalle camere PRISMA di Navacchio, Loiano, Montelupo Fiorentino, Chianti, Perugia, Ravenna ed Elba. Dai risultati della triangolazione di queste 7 camere risulta che il bolide ha iniziato a essere visibile a circa 76 km di quota, con una velocità iniziale in atmosfera di circa 17,3 km/s. Il bolide ha proseguito la sua corsa fino a estinguersi a 34 km di quota, con velocità finale di circa 9 km/s e una durata complessiva di appena 3 s. Considerata l'elevata velocità finale, l'intero meteoroide è andato dissolto e non ci sono meteoriti. Proiettando al suolo la traiettoria, il bolide è partito sulla verticale di Montelupo Fiorentino e si è estinto sopra Prato, seguendo una traiettoria da sud-ovest verso nord-est. Tramite l'IMO, PRISMA ha ricevuto alcune testimonianze visuali del bolide, che viene descritto di un colore verde-giallo, scia persistente e senza frammentazione. In effetti nella curva di luce raccolta dalle camere non si notano picchi di luminosità che possano far pensare a una frammentazione in volo del meteoroide.

L'orbita eliocentrica del meteoroide risulta di tipo asteroidale ossia a bassissima inclinazione sull'eclittica, afelio nella main belt e perielio fra Venere e la Terra: tipica di un oggetto Apollo.

Il bolide IT20230213T225009 ripreso dalla camere PRISMA di Montelupo Fiorentino, ospitata dall'Osservatorio Astronomico "Beppe Forti" (K83).

Nella prima mattina del 31 gennaio 2023 alle 03:36:44 UT un discreto bolide di magnitudine assoluta -7 è stato ripreso da 13 stazioni della rete Prisma coordinata dall'INAF:

Rovigo, Navacchio, Scandiano, Loiano, Trieste, Agordo, Camerino, Trento, Montelupo Fiorentino, Civitanova Marche, Chianti, Ravenna e Novezzina.

Il bolide ha iniziato a rendersi visibile a 105 km di quota, quando si muoveva alla velocità di ben 50 km/s, estinguendosi a 77 km dopo appena 3,4 secondi. Al momento dell'estinzione del bolide la velocità era ancora superiore a 40 km/s: questo indica che l'estinzione è avvenuta a causa dell'ablazione completa del meteoroide. Nessun frammento può essere arrivato al suolo.

Proiettando la traiettoria a terra, si vede che il bolide ha avuto il punto iniziale della traiettoria a Spodnja Branica, un piccolo villaggio della Slovenia, mentre il punto finale è a Lamon, un comune della provincia di Belluno. Verso la parte finale della traiettoria il bolide è passato vicino alla zenit della cittadina di Feltre, sempre nel bellunese. La scia del bolide non presenta flare notevoli, quindi l'ablazione è stata relativamente uniforme.

Dall'orbita eliocentrica percorsa prima di incontrare la Terra si vede che si è trattato di un piccolo meteoroide cometario, infatti l'afelio cade oltre l'orbita di Nettuno.

Il bolide del mattino del 31 gennaio 2023 ripreso dalla stazione Prisma di Agordo della Associazione Meteoriti Italia.