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Il successo dell'Escape Room «Alla ricerca del meteorite perduto»

di Annamaria Gritti - Professoressa all'Istituto Superiore Maironi Da Ponte di Presezzo (BG)

L’Istituto Superiore Maironi Da Ponte di Presezzo ha portato un pezzo di universo nelle aule, trasformando la scienza in un’avventura indimenticabile. L’escape room dedicata alle meteoriti, presentata in occasione di BergamoScienza, ha riscosso un successo oltre le aspettative, coinvolgendo centinaia di studenti e suscitando grande curiosità.


Un’esperienza immersiva in cinque stanze
L’esperienza è stata strutturata in cinque stanze tematiche, ciascuna dedicata a un aspetto diverso del mondo delle meteoriti. Si è partiti dalle basi, con una panoramica generale su questi misteriosi oggetti celesti, per poi addentrarsi in argomenti più specifici come la formazione del Sistema Solare, l’analisi chimico-fisica dei meteoriti e il ruolo fondamentale della rete Prisma nella loro ricerca.


Un viaggio nel tempo e nello spazio
Ogni stanza è stata un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, ma soprattutto nella scienza. I partecipanti hanno potuto:

Scoprire i segreti delle meteoriti: come si distinguono dalle rocce terrestri? Da dove provengono? Quali informazioni ci possono dare sulla storia del nostro Sistema Solare?

Crateri, formazione: come si riconoscono sulla Terra? Quali sono le cause che hanno portato alla formazione della cintura degli asteroidi e cosa ha aggregato la polvere interstellare?

Analizzare la composizione dei meteoriti: un’approfondita indagine sulle diverse tipologie di meteoriti, dalle ferrose alle condriti, e sulle informazioni che ci forniscono sulla struttura interna dei pianeti.

Scoprire la rete Prisma: un’introduzione al mondo della ricerca scientifica e al ruolo fondamentale di questa rete nel monitoraggio del cielo e nella ricerca di nuovi meteoriti.

Un finale a sorpresa: a concludere l’esperienza, un enigma finale ha messo alla prova le capacità di ragionamento dei partecipanti, che hanno dovuto collaborare per identificare la traiettoria di atterraggio di un meteorite, come se ogni gruppo svolgesse il ruolo di una telecamera all sky della rete.

Un successo travolgente
L’escape room è stata un vero e proprio successo, grazie alla sua capacità di rendere la scienza divertente e coinvolgente. Numerose classi hanno espresso il desiderio di ripetere l’esperienza, e l’Istituto Maironi Da Ponte ha deciso di accontentarle, organizzando una nuova serie di appuntamenti dedicati a insegnanti e genitori durante l’Open Night del 3 dicembre prossimo.


"Un'avventura cosmica… e umana": le guide raccontano…

”Essere guida in questa escape room è stata un'esperienza indimenticabile. La preparazione è stata intensa: abbiamo studiato a fondo l'argomento guidati da esperti, cercando di semplificare concetti complessi per renderli accessibili ai visitatori. Abbiamo poi lavorato alla creazione degli enigmi, cercando di bilanciare difficoltà e divertimento.”

“Ricordo ancora l'emozione del primo gruppo di studenti. Vederli così entusiasti, impegnati a risolvere gli enigmi e a scoprire i segreti dell'universo, è stata una grande soddisfazione. Ho notato come alcuni ragazzi, inizialmente più timidi, si siano sciolti collaborando con i compagni.”

“Certo, ci sono state anche delle preoccupazioni. Avevo paura che gli argomenti scientifici potessero risultare troppo complessi o noiosi. Invece, ho visto come la curiosità dei ragazzi, stimolata dalle nostre proposte, fosse in grado di superare ogni ostacolo.”

“Ripeto volentieri questa esperienza. È un modo divertente e coinvolgente per avvicinare i giovani alla scienza. Ho notato come molti studenti si siano mostrati particolarmente interessati all'astronomia e alla geologia. Alcuni mi hanno confidato di voler approfondire questi argomenti in futuro.”


”Questa esperienza mi ha confermato la mia passione per la scienza e la sua divulgazione e mi ha fatto scoprire un nuovo modo di comunicare la scienza. Credo che iniziative come questa siano fondamentali per stimolare la curiosità e la motivazione, per diffondere la citizen science e per motivare allo studio delle discipline STEM, alla scoperta dei segreti dell’universo”

Questa mattina 7 novembre 2024 alle 6:25 ora locale, mentre già albeggiava, una brillante meteora ha solcato i cieli piemontesi. La luce generata dall'evento è stata registrata da 4 camere della rete PRISMA (Lignan, Bedonia, Brembate di Sopra, Rovereto) e dalla camera FRIPON di Saint Luc (Cantone del Vallese in Svizzera). Le camere situate ad Ovest della traiettoria non hanno potuto registrare l'evento a causa della luce naturale già presente sull'orizzonte orientale (il Sole oggi in Piemonte è sorto intorno alle ore 7:15).

Il bolide registrato dalla camera ITVA01 di Lignan, all'Osservatorio Regionale della Valle d'Aosta

La traiettoria luminosa, durata circa 3.5 secondi, è iniziata circa 5 km a Est di Cossato nel Biellese ad una quota di 80 km, e seguendo la direzione SSW si è spento sulla verticale della località di Borgata Canova nel comune di Aramengo, nel Monferrato astigiano. La quota e la velocità finali di 32 km e 12 km al secondo permettono di escludere che siano caduti frammenti a terra.

Oltre cento al momento le segnalazioni di testimoni oculari pervenute tramite il servizio di segnalazione messo a disposizione sul nostro sito.

Merita rilevare inoltre che l'afelio (cioè il punto più distante raggiunto nell'orbita del corpo progenitore) si trova all'interno dell'orbita di Marte, fatto non comune. L'oggetto che ha provocato il bolide era dunque un corpo che si muoveva in uno spazio completamente all'interno della regione dei pianeti interni.

La dimensione pre-atmosferica dell'oggetto, circa 8 cm, è comparabile con quella di una palla da tennis. Speriamo sia di buon auspicio per i colori italiani alle imminenti ATP Finals di Torino.

Volentieri pubblichiamo due notevoli scatti astronomici proposti dai nostri sostenitori e collaboratori

Il primo è di Giulio Giordano Chiti, studente di Fisica e membro dell'Associazione Astrofili di Piombino, che partecipa alla rete con la camera ITTO06. È stata scattata durante l'aurora boreale del 10 ottobre, e mostra evidente la scia di una meteora.

La scia di una meteora si staglia sull'immagine dell'aurora boreale del 10 ottobre 2024. In primo piano la camera PRISMA situata a Punta Falcone (foto di Giulio Giordano Chiti).

Il secondo scatto ci è stato inviato da Rosario Macchione, si tratta della cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas ripresa dalla località di Falerna in provincia di Catanzaro.

La cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas ripresa da Falerna Marina (CZ). In basso a sinistra l'isola di Stromboli (foto di Rosario Macchione)

Ringraziamo i nostri amici per averci concesso di pubblicare i loro scatti!

Si sono concluse le due giornate dei PRISMA Days 2024 a La Torre del Sole, un incontro di tutte le persone che costituiscono la rete del progetto, in presenza ed online: ricercatori, appassionati, recuperanti di meteoriti, amici della Torre del Sole., tutti riuniti per condividere le ultime novità dello sviluppo della rete e per diventare, grazie anche alla terza edizione dello Stage per Recuperanti di Meteoriti di Meteoriti Italia in collaborazione con BergamoScienza, più bravi a riconoscere il valore, la natura e le apparenze di questi preziosi oggetti in arrivo dallo Spazio.

La divulgazione di queste conoscenze e competenze è importantissima per permettere alla cittadinanza intera di partecipare alle campagne di ricerca e recupero, così come la didattica con bambini e ragazzi e la formazione ai docenti attraverso il programma STAND - Students as Planetary Defenders, di cui PRISMA fa parte e del quale si è tenuto, sabato mattina 5 ottobre, uno dei Multiplier Events.

Bellissimo anche il programma sociale a cura della Torre del Sole, uno science center che ospita un planetario Digistar e tante attività didattiche e divulgative grazie anche al meraviglioso Eliostato, un telescopio particolare per l'osservazione del Sole.

Immancabili ospiti Davide Gaddi e la Pimpa, la sua cagnetta ritrovatrice della meteorite di Cavezzo, che come sempre hanno addolcito di tenerezza le giornate insieme, ed è stata anche ufficializzata un'incredibile conquista: un francobollo dedicato al bicentenario della meteorite Renazzo.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita ancora una volta, e in particolare il sostegno prezioso da parte di FONDAZIONE CRT e vi aspettiamo il prossimo anno per i PRISMA Days 2025, con tante novità che già bollono in pentola.

Le presentazioni e il materiale sono disponibili sul sito dei PRISMA DAYS.

di Annamaria Gritti - Professoressa all'Istituto Superiore Maironi Da Ponte di Presezzo (BG)

Nell'ambito di un'attività didattica innovativa, forti delle collaborazione con «La Torre del Sole», partner della nostra scuola, in occasione della XXII edizione di BergamoScienza, abbiamo ideato un'escape room interattiva dedicata allo studio dei meteoriti, intitolata «Alla ricerca del meteorite perduto». 

Questa esperienza immersiva  ha l'obiettivo di avvicinare i giovani alla scienza planetaria e alla cosmochimica, stimolando la curiosità e il pensiero critico.

L'escape room, frutto dell'interazione tra la docente e 28 studenti, è suddivisa in cinque stanze tematiche, ognuna delle quali affronta un aspetto specifico della meteoritica, che i 5 gruppi in cui le classi partecipanti vengono divisi girano nei 90 minuti di svolgimento:

  1. Classificazione e nomenclatura: I partecipanti sono chiamati a distinguere tra meteoriti, meteoroidi e meteoriti, applicando i criteri di classificazione petrografica e chimica. Vengono introdotti i concetti di crosta di fusione, venature da shock e inclusioni ricche in elementi refrattari.
  2. Formazione e evoluzione del Sistema Solare: Attraverso enigmi e esperimenti, gli studenti ripercorrono le fasi iniziali della formazione del Sistema Solare, comprendendo il ruolo dei meteoriti come testimoni dell'accrescimento planetario. Vengono discussi i processi di differenziazione planetaria e la formazione dei corpi minori.
  3. Meteoriti come campioni cosmici: In questa stanza, i partecipanti analizzano la composizione isotopica dei meteoriti, correlandola all'origine dei diversi tipi di meteoriti (condriti, achondriti, ferrose e pietrose). Vengono presentati i principali processi che hanno influenzato la composizione chimica dei meteoriti, come l'alterazione acquosa e il riscaldamento termico.
  4. Tecniche analitiche in meteoritica: Gli studenti si confrontano con le principali tecniche analitiche utilizzate nello studio dei meteoriti, come la microscopia elettronica a trasmissione (TEM), la spettrometria di massa e la diffrazione dei raggi X. Vengono discusse le informazioni che queste tecniche forniscono sulla mineralogia, la tessitura e la composizione chimica dei campioni.
  5. La rete Prisma e la difesa planetaria: L'ultima stanza è dedicata alla rete Prisma e al monitoraggio degli oggetti Near-Earth. I partecipanti apprendono l'importanza della sorveglianza del cielo per la difesa planetaria e le possibili conseguenze dell'impatto di un grande meteorite sulla Terra.
Lo stand dell'ISISS Maironi da Ponte a BergamoScienza

Si chiude il gioco con l'individuazione di traiettorie, ottenute attraverso la soluzione di un enigma finale per ogni gruppo, che definiscono lo strewn field, così da permettere la ricerca del candidato meteorite appena atterrato. 

Insomma un miscuglio esplosivo tra citizen science, gioco, sensazionalismo e informazione scientifica!

Grande è la soddisfazione nel vedere gli studenti che imparano giocando, senza alcuna lezione frontale, ancora più grande è vedere che le loro guide sono studenti di età poco maggiore, ma il massimo riconoscimento realizzare un percorso di cui gli studenti si assumono la responsabilità e che conducono in autonomia, con grande curiosità ed interesse, soprattutto relativo ad argomenti marginali persino nel programma di un liceo scientifico. 

Come preannunciato nel nostro comunicato del 26 luglio scorso, il brillante bolide avvistato da numerosi cittadini europei nella serata di martedì 23 potrebbe aver lasciato dei residui (meteoriti) che si troverebbero ora sul terreno.

Gli esperti di PRISMA, tenuto conto della direzione dei venti che spiravano in alta quota al momento dell'evento, hanno calcolato una probabile area di caduta di tali meteoriti. Come si può vedere dalla mappa, l'area è un'ellisse posta circa sulla direzione est-ovest, piuttosto estesa, in quanto il bolide aveva una inclinazione non molto pronunciata rispetto al terreno.

I frammenti più piccoli e leggeri, dell'ordine di poche decine di grammi, potrebbero essere caduti nella zona più a Ovest, in corrispondenza del territorio che si trova tra Domanins ed Aurava, fino al fiume Tagliamento dove potrebbero trovarsi frammenti dell'ordine di 100-300 grammi.

I residui più pesanti, dell'ordine di parecchi etti, dovrebbero trovarsi invece sulla sinistra orografica del Tagliamento, tra San Odorico e Redenzicco, fino a Grions.

Se qualche abitante locale dovesse imbattersi in un frammento di roccia nero, di forma irregolare ma liscio e con gli angoli smussati (si veda esempio in fotografia), che potrebbe anche essersi rotto in più parti nell'impatto con il terreno, ci contatti all'indirizzo prisma_po@inaf.it o al telefono 349 19 77 591.

Non ci stanchiamo mai di ricordare che le meteoriti "fresche", recuperate poco tempo dopo la caduta, hanno una importanza scientifica grandissima, perché permettono di comprendere come si è formato e come è evoluto il nostro Sistema Solare.

Un forte boato è stato udito ieri pomeriggio, 20 giugno, intorno alle 16.30 ora locale, sulla costa toscana. Secondo le prime testimonianze si temeva che potesse essere stato un terremoto, notizia smentita però dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Ci segnala il nostro collega Emanuele Marchetti, dell'Università di Firenze, che ha effettuato le misurazioni e che collabora da tempo con la rete PRISMA:

Ieri pomeriggio intorno alle 14:30 UTC è stato registrato un forte boato in Toscana meridionale. L'Università di Firenze gestisce da alcuni anni un array di sensori infrasonici situato sulla costa meridionale dell'isola d'Elba, in collaborazione con l'Istituto Geofisico Toscano e con la protezione civile dell'Elba, proprio per studiare i boati che si avvertono nell'isola da una decina di anni.

L'evento è stato registrato non solo dai sensori situati all'Elba, ma anche da quelli posti sul monte Amiata e a Champoluc in Valle d'Aosta, con azimuth e tempi tra loro compatibili. Se a Champoluc si registra solo l'evento principale, all'Elba e all'Amiata (molto più vicini alla sorgente) si registra un segnale che mostra un'ampia traiettoria in atmosfera.

Considerando gli azimuth dei tre array, la posizione dell'evento principale dovrebbe situarsi a Sud dell'isola di Montecristo.

Il Segnale infrasonico registrato dai 5 sensori dell’array sito all'Elba.

Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, il bolide dello scorso 4 giugno 2024 potrebbe aver dato origine a meteoriti a terra.

Grazie all'alta inclinazione della traiettoria (circa 70°), la zona in cui cercare un’eventuale meteorite è meno ampia che in altri casi, essendo lunga circa 3200 m e larga circa 150 m, con una superficie di 0.5 kmq. Rispetto alla traiettoria di arrivo del fireball lo strewn field è stato spostato bruscamente di circa 90° verso destra per effetto del vento che la sera del 4 giugno era particolarmente intenso.

Dove cercare la meteorite?

Purtroppo la zona in cui ricercare l’eventuale caduta è impervia, ma attraversa la provinciale 209 in prossimità del paese di Appennino (MC) e si trova a soli 17 km da Camerino, pertanto secondo gli esperti della rete Prisma vale la pena di effettuare un tentativo anche se esiste la concreta possibilità che il meteoroide responsabile del fireball si sia completamente  consumato durante l’attraversamento dell’atmosfera senza iniziare la fase di volo buio, condizione indispensabile per sperare nella presenza di meteoriti al suolo.

Gli eventuali frammenti maggiori, con una massa che dovrebbe essere compresa fra un paio di ettogrammi e 1 kg, potrebbero essere caduti in una zona meno boscosa, facilmente raggiungibile per la presenza di una strada in terra battuta che serpeggia lungo la parte finale dello strewn field.

Se vi doveste imbattere in una roccia di colore nero, liscia, irregolare ma con gli spigoli smussati, contattate Prisma al seguente indirizzo: prisma_po@inaf.it .

Vuoi imparare a riconoscere una meteorite appena caduta? Hai la passione per le stelle e da sempre osservi il cielo stellato cercando di scrutare qualche stella cadente? O più semplicemente sei un appassionato di astronomia e da tempo ti domandi come possono essere ritrovati i meteoriti?

Allora questo Stage fa per te!

Ora è possibile, con gli stage che stiamo organizzando nell'ambito del progetto «Sentinelle del cielo» finanziato con il contributo di Fondazione CRT, che da sempre sostiene la rete PRISMA.

Il progetto prevede una parte teorica, dove verranno illustrate le caratteristiche principali delle meteoriti appena cadute, oltre a elementi utili per i recuperanti, e una simulazione pratica di ricerca sul campo. Le persone che parteciperanno allo stage diverranno delle Sentinelle del cielo certificate dalla rete PRISMA.

E chissà che tu non possa trovare una nuova meteorite appena caduta segnalata dalla nostra rete!

Gli appuntamenti previsti sono i seguenti:

Le iscrizioni per il primo stage a Bellino (CN) sono già aperte, per dettagli e iscrizioni potete cliccare QUI.

Si terranno a Prato il 17 e 18 novembre 2023 i PRISMA Days 2023, quinta edizione del meeting del Progetto PRISMA.
Qualche mese dopo il nostro ultimo meeting nel Novembre 2022, PRISMA ha rinnovato il suo successo con il ritrovamento della meteorite Matera il 17 Febbraio 2023. Il ritrovamento è avvenuto soli tre giorni dall'avvistamento del bolide di San Valentino, un caso analogo al recupero della meteorite Cavezzo nel 2020.
Questa edizione dei PRISMA Days sarà l'occasione per aggiornare la comunità di PRISMA sullo stato dei lavori, sulle novità e progressi dell'ultimo anno.
L’evento si svolgerà presso la Media Library di Prato, Via Fabio Filzi 39/U
Nella giornata del 18 Novembre è inoltre previsto un "Corso per il recupero di meteoriti", aperto a tutti gli interessati che vogliano contribuire alle attività di ricerca sul campo e che prevederà una formazione teorica e pratica sulla ricerca e recupero di meteoriti.

La pagina per l'iscrizione: https://indico.ict.inaf.it/event/2601/

La scadenza per le registrazioni è fissata per mercoledì 8 Novembre. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il dettaglio del programma del meeting.