Per il terzo weekend consecutivo, anche oggi 10 giugno 2023 sono proseguite le ricerche della meteorite nello strewn field di Sospiro da parte del team di Prisma. Le precedenti "cacce" alla meteorite sono state descritte nelle news "Caccia alla meteorite di mezzanotte" del 28 maggio e "Meteorite Sospiro: il punto" del 3 giugno. Come sempre, il luogo di ritrovo e punto di partenza è stato il bar California di Sospiro, a guidare le ricerche è tornato Daniele Gardiol (INAF-OATo), coordinatore nazionale del progetto Prisma. Come le volte precedenti il gruppo SOS Metal Detector non ha fatto mancare il suo indispensabile supporto. Le ricerche odierne si sono concentrate nei campi liberi da coltivazioni nella zona di Somma con Porto e a sud di Tidolo, dove i calcoli eseguiti da Prisma indicano la possibile presenza di meteoriti di piccola massa, fino a 100 grammi. Per le ricerche, ove possibile, è stato anche usato un drone per l'esplorazione ravvicinata del terreno. Il cielo nuvoloso, l'assenza di pioggia e la temperatura gradevole, hanno permesso la "caccia" senza troppe difficoltà. Riusciremo a trovare la meteorite Sospiro? Continuate a seguirci e lo saprete.
Autore: Albino Carbognani
Meteorite Sospiro: il punto
Come vi avevamo anticipato, dopo quella del 28 maggio, sabato 3 giugno è stata fatta una nuova ricerca sullo strewn field della meteorite Sospiro.
La giornata è iniziata alle 09:00 al bar California di Sospiro con un briefing sulla disposizione dello strewn field in funzione della massa delle possibili meteoriti, tenuto ai volontari da Albino Carbognani del Project Office di Prisma, che ha coordinato le ricerche. In particolare è stato puntualizzato che la lunghezza dello strewn field (circa 10 km in senso sud-nord, con una larghezza di 500 m) è dovuto alla bassa inclinazione della traiettoria del bolide del 23 maggio. Per verificare se i metal detector dei numerosi membri dell'associazione SOS Metal Detector che hanno partecipato alle ricerche sono sensibili a una tipica meteorite è stato usata come test una condrite ordinaria di tipo H5 da 145 g. Passato positivamente il test le ricerche si sono spostate nello stewn field da 500 g e 1000 g, rispettivamente subito a est di Sospiro e nei campi a nord della provinciale 87. Nonostante il cielo molto nuvoloso, la pioggia non ha ostacolato le ricerche che sono proseguite per tutta la mattinata. Purtroppo, in diversi campi coltivati a grano e granoturco non è stato possibile accedere.
Fatta la pausa pranzo e con un meteo in deciso miglioramento, la ricerca è ripresa nel primo pomeriggio cercando intensivamente nei campi appena falciati dello strewn field da 450 g e da 100 g, quest'ultimo a sud della frazione di Tidolo. Lo strewn field di 350 g non è risultato accessibile per via delle estese coltivazioni. La tecnica utilizzata dai volontari presenti è stata quella "a pettine": fatta una fila di persone a distanza di alcuni metri l'una dall'altra, i campi accessibili sono stati "spazzolati" uno per uno con lo sguardo fisso a terra nella speranza di trovare qualche meteorite. Purtroppo, a parte diverse scorie di fusione del ferro di origine antropica (che possono assomigliare a meteoriti, ma non lo sono), non è stato trovato altro. Nel complesso i partecipanti hanno percorso a piedi una distanza di circa 20-25 km nei campi di Sospiro.
Le ricerche proseguiranno nei prossimi weekend, verso gli strewn field di 70 - 30 g, che si estendono a sud di Tidolo verso il fiume Po. La ricerca della meteorite ha avuto un risvolto mediatico in tempo reale sul sito di Rainews.it con un articolo a firma di Andrea Bettini: Cremona, in corso la caccia ai frammenti di meteorite.
Nuova caccia alla meteorite Sospiro
Domani sabato 3 giugno sarà effettuata una nuova ricerca della meteorite caduta nel comune di Sospiro (CR), associata al bolide del 23 maggio scorso alle 22:21 UT. Chi volesse partecipare alla ricerca per aiutare il team di Prisma il ritrovo è alle 09:00 al bar California del paese dove sarà fatto il punto della situazione e verranno pianificate le ricerche nelle zone di possibile caduta.
La tenuta da adottare è quella tipica del trekking quindi scarponi leggeri, cappello, zaino con acqua ed eventuali viveri, attrezzatura per ripararsi dai temporali (previsti per il primo pomeriggio). Consigliata l'installazione sullo smartphone della app "GPS Logger" per registrare i propri spostamenti e condividerli con il team di Prisma così da avere una mappa aggiornata delle zone già esplorate. Lo strewn field è molto lungo (circa 9-10 km) perché la traiettoria del fireball era inclinata di soli 34° rispetto alla superficie terrestre, quindi la ricerca non sarà facile, ma nella ricerca scientifica niente lo è. In particolare verrà esplorata la periferia est di Sospiro, luogo privilegiato per la ricerca di meteoriti di massa compresa fra 450 e 500 g.
Nel caso di ritrovamento, la prima cosa da fare è fotografare la sospetta meteorite dove si trova senza spostare niente e misurare le coordinate GPS. Successivamente raccoglierla con i guanti, avvolgerla delicatamente in un pezzo pulito di carta assorbente da cucina e riporla in un contenitore atto a proteggerla, come un vasetto di vetro. Ovviamente va avvisato il team di Prisma che provvederà alla analisi del caso per stabilire se si tratta davvero di una meteorite o di un sasso terrestre.
Caccia alla meteorite di “mezzanotte”
Qualche giorno fa vi avevamo dato notizia di un brillante fireball di magnitudine -9 ripreso dalla rete Prisma il 23 maggio alle 21:22 UT. Vi avevamo anche anticipato che era molto probabile l'arrivo al suolo, nella provincia di Cremona, di uno o più residui del meteoroide che aveva dato origine al fireball, in particolare i calcoli indicavano il comune di Sospiro come "epicentro" della caduta.
Dopo le opportune verifiche da parte degli esperti di Prisma è risultato che la probabilità di ritrovare al suolo delle meteoriti associate a questo evento è alta, quindi stamattina 28 maggio una dozzina di volontari guidati da Daniele Gardiol (INAF-OATo), coordinatore nazionale del progetto Prisma, hanno iniziato le ricerche sul campo.
La base operativa è stata il bar California di Sospiro, dove i volontari si sono ritrovati alle 9 per fare il punto e dare inizio alle ricerche. Lo strewn field da esplorare è piuttosto ampio, infatti la traiettoria del bolide aveva un'inclinazione di soli 34° rispetto al suolo, quindi la possibile zona dove possono essere ritrovate delle meteoriti nel range di massa 50 - 1000 grammi è lunga 9 km e larga circa 500 metri, per un totale di 4,5 kmq. La metà est del paese di Sospiro coincide con lo strewn field delle meteoriti da 500 g, mentre a nord del paese si trova lo strewn field per le meteoriti da 1000 g. Verso il Po invece si dovrebbero trovare le meteoriti più piccole. La zona non è facile da esplorare per via delle coltivazioni e delle case che rendono non lineare la strategia di ricerca. Una situazione molto più difficoltosa rispetto alla ricerca di meteoriti nei deserti o in Antartide, dove il contrasto fra meteorite e suolo è massima.
Nel caso di effettivo ritrovamento, sarebbe la terza meteorite italiana di cui - grazie a Prisma - si conosce l’orbita. La prima è stata la meteorite Cavezzo il cui recupero è avvenuto ai primi di gennaio 2020 e la seconda è stata la meteorite Matera, caduta la sera del 14 febbraio di quest’anno e recuperata poco dopo. Delle circa 70.000 meteoriti recuperate sulla Terra solo per 45 si conosce l’orbita e fino a pochi anni fa, prima dell'era Prisma, l’Italia era assente da questo elenco.
Se vi trovate dalle parti di Sospiro e vi capita di vedere al suolo una pietra scura o un frammento metallico di qualche centimetro di diametro con i bordi arrotondati e una patina simile alla fuliggine, allora potrebbe essere una meteorite: non toccatela, fate una foto, prendete nota delle coordinate GPS e contattate direttamente Daniele Gardiol, ai seguenti riferimenti: daniele.gardiol@inaf.it – tel. 3491977591.
Una meteorite nel Cremonese?
La notte del 24 maggio potrebbe essere ricordata come “la notte dei fireball”. Due meteore molto luminose (“bolidi”) hanno infatti solcato i cieli italiani, la prima poco dopo la mezzanotte e la seconda a notte fonda, verso le quattro e mezza del mattino. La prima ha interessato i cieli del Nord, la seconda la Sardegna. Ma mentre quest’ultima ha attraversato l’atmosfera troppo rapidamente e si è estinta a una quota troppo alta per poter aver dato luogo alla caduta di una meteorite (“fall” in gergo tecnico), la prima, avvistata da ben 11 camere della rete Prisma, potrebbe invece regalarci una bella sorpresa. Sarebbe la terza, dopo il ritrovamento della meteorite Cavezzo, avvenuto ai primi di gennaio del 2020 e della meteorite Matera , informalmente chiamata meteorite di San Valentino perché caduta la sera del 14 febbraio. Entrambe queste meteoriti sono state ritrovate grazie alle “detection” delle camere della rete di Prisma e ai calcoli degli esperti sulla possibile area di caduta.
Concentriamoci quindi sul primo avvistamento, ripreso dalle camere Prisma di Pino Torinese, Rovigo, Piacenza, Felizzano, Codogno, Cecima, Merate, Savignano, Montelupo Fiorentino, Chianti e Ravenna. I calcoli preliminari eseguiti dagli astronomi della rete Prisma indicano che il fireball è stato ripreso a partire da 75 km di quota, quando aveva una velocità di 15,8 km/s e si è estinto a 25 km di altezza con una velocità di circa 5 km/s. Nel complesso l'evento ha avuto una durata di circa 6 s. La velocità in atmosfera è tipica di un oggetto di origine asteroidale; in effetti l'orbita eliocentrica è quella caratteristica di un asteroide Apollo, con afelio poco oltre l'orbita di Marte e perielio fra le orbite di Venere e della Terra. Nel caso in cui qualche frammento abbia raggiunto il suolo, la parte più consistente potrebbe essere caduta nel comune di Sospiro (a est di Cremona) mentre altri frammenti più piccoli potrebbero essere disseminati lungo il Po, nel territorio dei comuni di San Daniele Po e di Pieve d’Olmi.
Adesso, fin dalle prossime ore, gli esperti di Prisma raffineranno i calcoli e cercheranno di circoscrivere l’area interessata dalla possibile caduta, il cosiddetto “strewn field”, generalmente un’ellissi estesa per qualche km lungo i due assi principali. Nel caso in cui i calcoli rafforzassero l’ipotesi di una caduta al suolo verranno organizzate in loco squadre di ricerca aperte anche a volontari che verranno appositamente formati e che potranno affiancare gli esperti nella “caccia al meteorite di mezzanotte”.
La notte dei fireball
Si può proprio definire così la notte fra il 23 e il 24 maggio 2023 appena trascorsa. Le camere della rete Prisma hanno lavorato senza sosta: il primo evento, un fireball di magnitudine assoluta -9, si è verificato alle 22:21 UT del 23 maggio; il secondo, con la stessa luminosità del primo, è stato catturato alle 02:32 UT del 24 maggio, ma andiamo con ordine.
Il primo fireball è stato ripreso da ben 10 camere Prisma: Pino Torinese, Rovigo, Piacenza, Felizzano, Cecima, Merate, Savignano, Montelupo Fiorentino, Chianti e Ravenna. Il fireball è stato ripreso a partire da 75 km di quota, quando aveva una velocità di 15,8 km/s e si è estinto a 25 km con una velocità di circa 5 km/s. Nel complesso l'evento ha avuto una durata di circa 6 s. La traiettoria proiettata al suolo indica una direzione di caduta quasi esattamente da sud verso nord, con inizio in prossimità del borgo di Miscoso (Appennino Reggiano), e termine vicino a San Secondo Parmense, in piena Pianura Padana. La velocità in atmosfera è quella tipica di un oggetto di origine asteroidale, in effetti l'orbita eliocentrica è quella tipica di un asteroide Apollo, con afelio poco oltre l'orbita di Marte e perielio fra le orbite di Venere e della Terra.
Il secondo fireball è stato ripreso dalle due camere Prisma della Sardegna, Sardinia Radio Telescope e Gennargentu, più una camera Fripon dalla Corsica. L'immagine ripresa dalla camera del Gennargentu è veramente spettacolare e mostra la scia del fireball che attraversa tutto il cielo passando quasi allo zenit. In questo caso il fireball è stato ripreso a partire dagli 85 km di altezza, quando aveva una velocità di circa 20,5 km/s, e si è estinto a 44 km con una velocità di 16 km/s, con una durata di quasi 8 s. Data l'alta velocità finale tutto il meteoroide è andato distrutto nella fase di rientro e non ha mai iniziato la fase di volo buio. Proiettando la traiettoria al suolo, il fireball si è mosso da nord-est verso sud-ovest, con punto iniziale sul Mare Tirreno e punto finale vicino a Villanova Tulo, nella subregione del Sarcidano. Anche questo meteoroide però aveva un'orbita di tipo Apollo tipicamente asteroidale, con afelio poco oltre Marte e perielio circa all'altezza dell'orbita di Venere.
Bolide asteroidale su Prato
Alle 22:50:09 UT del 13 febbraio 2023 un brillante fireball di magnitudine assoluta -7,5 è stato ripreso dalle camere PRISMA di Navacchio, Loiano, Montelupo Fiorentino, Chianti, Perugia, Ravenna ed Elba. Dai risultati della triangolazione di queste 7 camere risulta che il bolide ha iniziato a essere visibile a circa 76 km di quota, con una velocità iniziale in atmosfera di circa 17,3 km/s. Il bolide ha proseguito la sua corsa fino a estinguersi a 34 km di quota, con velocità finale di circa 9 km/s e una durata complessiva di appena 3 s. Considerata l'elevata velocità finale, l'intero meteoroide è andato dissolto e non ci sono meteoriti. Proiettando al suolo la traiettoria, il bolide è partito sulla verticale di Montelupo Fiorentino e si è estinto sopra Prato, seguendo una traiettoria da sud-ovest verso nord-est. Tramite l'IMO, PRISMA ha ricevuto alcune testimonianze visuali del bolide, che viene descritto di un colore verde-giallo, scia persistente e senza frammentazione. In effetti nella curva di luce raccolta dalle camere non si notano picchi di luminosità che possano far pensare a una frammentazione in volo del meteoroide.
L'orbita eliocentrica del meteoroide risulta di tipo asteroidale ossia a bassissima inclinazione sull'eclittica, afelio nella main belt e perielio fra Venere e la Terra: tipica di un oggetto Apollo.
Bolide cometario sul Feltrino
Nella prima mattina del 31 gennaio 2023 alle 03:36:44 UT un discreto bolide di magnitudine assoluta -7 è stato ripreso da 13 stazioni della rete Prisma coordinata dall'INAF:
Rovigo, Navacchio, Scandiano, Loiano, Trieste, Agordo, Camerino, Trento, Montelupo Fiorentino, Civitanova Marche, Chianti, Ravenna e Novezzina.
Il bolide ha iniziato a rendersi visibile a 105 km di quota, quando si muoveva alla velocità di ben 50 km/s, estinguendosi a 77 km dopo appena 3,4 secondi. Al momento dell'estinzione del bolide la velocità era ancora superiore a 40 km/s: questo indica che l'estinzione è avvenuta a causa dell'ablazione completa del meteoroide. Nessun frammento può essere arrivato al suolo.
Proiettando la traiettoria a terra, si vede che il bolide ha avuto il punto iniziale della traiettoria a Spodnja Branica, un piccolo villaggio della Slovenia, mentre il punto finale è a Lamon, un comune della provincia di Belluno. Verso la parte finale della traiettoria il bolide è passato vicino alla zenit della cittadina di Feltre, sempre nel bellunese. La scia del bolide non presenta flare notevoli, quindi l'ablazione è stata relativamente uniforme.
Dall'orbita eliocentrica percorsa prima di incontrare la Terra si vede che si è trattato di un piccolo meteoroide cometario, infatti l'afelio cade oltre l'orbita di Nettuno.
Bolide sul golfo dei Poeti
il 10 gennaio 2023 alle 22:09:17 UT un brillante bolide di magnitudine assoluta -8,5 è stato ripreso da ben 12 camere PRISMA del nord e centro Italia e da una della rete francese FRIPON in Corsica. Le stazioni coinvolte sono state: Biguglia, Rovigo, Navacchio, Piacenza, Loiano, Trento, Vicenza, Montelupo Fiorentino, Chianti, Perugia, Ravenna, Novezzina e Busalla.
Il bolide è stato ripreso a partire da 86 km di altezza quando si muoveva con una velocità iniziale di circa 25 km/s, e si è estinto a 35 km di quota. Proiettando al suolo la traiettoria si vede che l'inizio della fase di bolide è caduta sul Mar Ligure prospiciente la città di Massa. Il bolide si è poi diretto verso nord-ovest, passando in prossimità del golfo della Spezia (detto anche golfo dei Poeti), ha proseguito passando allo zenit di Santo Stefano di Magra e del monte Mazzerino, infine si è estinto pochi km oltre. Al momento dell'estinzione la velocità finale era ancora di circa 12 km/s quindi il meteoroide si è estinto prima di iniziare la fase di volo buio che inizia a circa 3-4 km/s, questo indica che nessun residuo è arrivato al suolo. L'orbita eliocentrica del meteoroide ha l'afelio nell'orbita di Giove e il perielio circa all'altezza dell'orbita di Venere. Ne deriva che il semiasse maggiore è di 2,9 au, mentre l'eccentricità è 0,76 valori tipici di un'orbita di tipo cometario, probabilmente si è trattato di un meteoroide appartenente a una delle numerose comete della famiglia di Giove.
A PRISMA sono arrivate ben 18 osservazioni visuali in cui il bolide viene descritto per lo più di colore blu-verde, ma con fasi in cui si è presentato di colore bianco e giallo.
Brillante bolide fra Basilicata e Campania
Salvo sorprese in questa manciata di ore che ci separano dalla fine dell'anno, l'ultimo bolide italiano di buona luminosità del 2022 è stato osservato fra Basilicata e Campania. Le camere di Tricase, Vasto e Savelli della rete PRISMA lo hanno immortalato alle 20:02:15 UT del 28 dicembre. La durata del bolide è stata di appena 1 secondo e in questo breve intervallo di tempo è passato da una quota iniziale di 86 km sulla superficie terrestre a una finale di 65 km, altezza a cui è avvenuta l'estinzione del meteoroide. Quando un bolide molto luminoso ha una durata così breve significa che la velocità d'ingresso in atmosfera è elevata: nel nostro caso il valore determinato dalla camere PRISMA è stato di 31 km/s, una valore superiore a quello di un tipico meteoroide asteroidale, che generalmente oscilla fra 15 e 20 km/s. Se si proietta al suolo la traiettoria del bolide si vede che è diretta da est verso ovest, con l'inizio in prossimità del paese di Calvello (provincia di Potenza), mentre la fine coincide con Atena Lucana (provincia di Salerno).
La curva di luce del bolide è stata molto regolare, senza picchi improvvisi a indicare episodi di frammentazione. La magnitudine assoluta del bolide ha raggiunto un picco di -10,2 a circa 72 km di quota, poi la luminosità è diminuita in modo regolare fino ad arrivare alla magnitudine -3,7 al momento dell'estinzione. L'orbita percorsa dal meteoroide era molto eccentrica (e=0,84) e a bassa inclinazione sull'eclittica, con l'afelio poco entro l'orbita di Giove e il perielio poco all'interno dell'orbita di Mercurio. Considerato che il parametro di Tisserand rispetto a Giove è inferiore a 3, probabilmente era un meteoroide di tipo cometario appartenente a una cometa della famiglia di Giove.