Come preannunciato nel nostro comunicato del 26 luglio scorso, il brillante bolide avvistato da numerosi cittadini europei nella serata di martedì 23 potrebbe aver lasciato dei residui (meteoriti) che si troverebbero ora sul terreno.
Gli esperti di PRISMA, tenuto conto della direzione dei venti che spiravano in alta quota al momento dell'evento, hanno calcolato una probabile area di caduta di tali meteoriti. Come si può vedere dalla mappa, l'area è un'ellisse posta circa sulla direzione est-ovest, piuttosto estesa, in quanto il bolide aveva una inclinazione non molto pronunciata rispetto al terreno.
I frammenti più piccoli e leggeri, dell'ordine di poche decine di grammi, potrebbero essere caduti nella zona più a Ovest, in corrispondenza del territorio che si trova tra Domanins ed Aurava, fino al fiume Tagliamento dove potrebbero trovarsi frammenti dell'ordine di 100-300 grammi.
I residui più pesanti, dell'ordine di parecchi etti, dovrebbero trovarsi invece sulla sinistra orografica del Tagliamento, tra San Odorico e Redenzicco, fino a Grions.
Se qualche abitante locale dovesse imbattersi in un frammento di roccia nero, di forma irregolare ma liscio e con gli angoli smussati (si veda esempio in fotografia), che potrebbe anche essersi rotto in più parti nell'impatto con il terreno, ci contatti all'indirizzo prisma_po@inaf.it o al telefono 349 19 77 591.
Non ci stanchiamo mai di ricordare che le meteoriti "fresche", recuperate poco tempo dopo la caduta, hanno una importanza scientifica grandissima, perché permettono di comprendere come si è formato e come è evoluto il nostro Sistema Solare.