di Marzia Albani - La Torre del Sole (Brembate di Sopra, BG)
6 ottobre 2022, l'auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo si riempie quasi completamente in meno di dieci minuti: diverse classi di studenti con i loro insegnanti accorrono per ascoltare uno degli argomenti più interessanti di sempre ovvero la caduta in atmosfera di detriti spaziali, gli asteroidi e le meteoriti. L'evento avviene nell'ambito dell'ormai famoso BERGAMOSCIENZA, un festival a carattere scientifico che si svolge ogni anno nella città di Bergamo e propone conferenze, mostre, laboratori e altri tipi di incontri a scopo di divulgare la scienza al grande pubblico.
Sul grande schermo dell'Auditorium compare il titolo «Sentinelle dello spazio» e gli studenti si dimostrano immediatamente attenti e desiderosi di partecipare a modo loro: chiedo cosa significhi per loro la parola sentinelle e si sbizzarriscono con le risposte. Subito dopo la presentazione di quella che sarà la conferenza, avvio il video di Prisma usato per il fundraising che bene spiega subito di cosa si occupa il progetto. Mi chiedo se qualche professore o ragazzo tra la folla sia stato colpito abbastanza da volersi cimentare in questo progetto magari con
l'acquisto di una camera sentinella. Nella prima parte della conferenza racconto dove si trovano i corpi minori nel sistema solare e viaggiamo attraverso bellissime immagini, dopodiché è il momento di scoprire dell'esistenza di qualche vicino di casa un po' più pericoloso, quelli che chiamiamo NEO. I ragazzi si interrogano sul significato degli istogrammi recenti che mostrano quanti NEA e di quali dimensioni siano stati scovati ad oggi, e si chiedono quanti ne mancheranno ancora? Chi li cerca? Chi raccoglie i dati e misura le traiettorie? E se uno di loro fosse effettivamente pericoloso cosa si fa dopo? Dopo queste chiacchierate accompagnate da immagini, un breve esempio di test di difesa planetaria della recente missione DART, iniziamo a scoprire qualche impatto avvenuto sulla Terra. Dal famoso Meteorite Crater in Arizona, allo spaventoso evento di Tunguska, al recente impatto del 2013 a Chelyabinsk, a casi che hanno fatto spalancare letteralmente gli occhi a tutto l'auditorium, come l'evento di
Peekskill in cui un meteorite sfondò il retro di un'auto mentre la sua proprietaria guardava serenamente la tv oppure come il meteorite che nel 1954 in Alabama sfondò il tetto di una casa e colpì al ventre un'ignara signora che dormiva beatamente. Dopo tanto stupore continuiamo: come si riconoscono le meteoriti? Perché è tanto importante studiarle? Come trovarle? Dall'esempio del Catalina Sky Survey che nel 2018 aiutò a ritrovare frammenti di un piccolo oggetto in caduta verso l’Africa, parliamo dell'Italia e della rete Prisma: come è fatta la rete, le camere, dove possiamo osservare ciò che le varie camere poste sul territorio italiano vedono e qual è il suo obiettivo? Non poteva mancare il racconto del
ritrovamento della meteorite di Cavezzo, con immagini dell'area di potenziale caduta calcolata tramite triangolazione e Davide Gaddi con la sua cagnolina Pimpa che trovarono i famosi frammenti. Al termine della conferenza ho introdotto la dottoressa Anna Barbaro dell'Università di Padova che ha intrattenuto ancora qualche minuto gli ascoltatori con il racconto e l'osservazione di quella che potrebbe essere la prima meteorite trovata a Bergamo. Fin da tempi remoti il cielo è sempre stato il luogo affascinante e misterioso dove le nostre menti si perdono, ed è meraviglioso constatare che questo stupore è vivo ancor oggi più mai, e anche nei più giovani come questo evento ha dimostrato.