Vai al contenuto

Un fireball su Pordenone

Alle 19:31 UTC (21:31 locali) del 23 luglio 2024 tre stazioni della rete PRISMA (Trento, Rovereto, Novezzina), hanno ripreso un brillante fireball, ben visibile nel cielo ancora chiaro del tramonto. Il fireball è stato visto e segnalato da numerosi testimoni oculari: l'IMO ha raccolto ben 171 report la maggior parte dei quali dall'Italia, ma ne sono giunti anche dall'Austria, Germania e Croazia.

Grazie ai dati raccolti dalle camere PRISMA è stato possibile triangolarne la traiettoria in atmosfera e tracciarne l'identikit. Il meteoroide che ha generato il fireball del 23 luglio, delle dimensioni di 10-20 cm di diametro, è entrato in atmosfera alla velocità di quasi 14 km/s ad una quota di circa 70 km, quasi sulla verticale di Bassano del Grappa (Vicenza). Come tutti i piccoli meteoroidi, ha creato una scia di plasma ossia di gas ionizzato incandescente per effetto del frenamento con l’atmosfera che trasforma l’energia cinetica del meteoroide in energia termica del mezzo circostante. In queste condizioni si può stimare che la temperatura superficiale abbia raggiunto circa 2500 °C. La scia di plasma, che viene generata anche nel caso di oggetti artificiali che rientrano in atmosfera, come le capsule del progetto Apollo della NASA o la più recente Starship di Space X, vista da terra è la responsabile dell’effetto “scia di fuoco” che il meteoroide sembra lasciare dietro di sé, anche se non si tratta di “fuoco” perché non c’è niente che stia bruciando.

Dopo 6 secondi, il fireball si è estinto in prossimità di Pordenone, ad una quota di circa 35 km, quando la velocità è scesa al di sotto dei 3 km/s, ma probabilmente qualche frammento ha proseguito la sua corsa in quella che si chiama la fase di volo buio (perché non si vede), e potrebbe essere caduto a nord-est della città (il Team di PRISMA sta analizzando i dati per identificare lo strewn field). La cosa interessante è che nella fase di volo buio, quello che rimane del meteoroide consumato dall’interazione con l’atmosfera, si raffredda rapidamente quando entra in contatto con gli strati più densi e freddi della troposfera, inoltre c'è anche un processo di irraggiamento dalla superficie. Ad esempio, alla quota di circa 10 km dove volano gli aerei, la temperatura esterna è di -60 °C e un meteoroide può impiegare alcuni minuti per raggiungere il suolo. In effetti la fase di volo buio ha una durata molto maggiore rispetto alla fase di fireball, dove il meteoroide viene riscaldato, perché viene ulteriormente rallentato fino a cadere al suolo alla modesta velocità di circa 250 km/h. Il risultato è che al suolo un meteoroide al massimo arriva tiepido. Abbiamo precisato questi fatti perché è stata fatta l'ipotesi che il fireball del 23 luglio sia la causa di un incendio scoppiato a Pioppa, una frazione di Cesena, la sera del 23 luglio alle 22 locali, mezz'ora dopo l'evento. In realtà questo fireball non può essere il responsabile dell'incendio, in primo luogo perchè i frammenti di un meteoroide che arrivano al suolo al massimo sono tiepidi, non incandescenti e in secondo luogo perchè da Pordenone a Cesena ci sono circa 200 km, troppi per avere un'interazione diretta. Nel caso, il Team di PRISMA è disponibile a fornire ulteriori informazioni su questi aspetti poco noti dei fireball agli interessati.

Chiudiamo dicendo che dall'orbita eliocentrica percorsa dal meteoroide prima di cadere sulla Terra risulta che si tratta di un tipico oggetto "Apollo", con origine nella Fascia Principale degli asteroidi, posta nella regione di spazio fra Marte e Giove. In sostanza si è trattato della caduta di un piccolo e innocuo frammento di origine asteroidale.

Il fireball del 23 luglio 2024 delle 19:31 UTC ripreso dalla camera PRISMA di Trento nel cielo ancora chiaro del tramonto. Crediti: PRISMA.