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Volentieri pubblichiamo due notevoli scatti astronomici proposti dai nostri sostenitori e collaboratori

Il primo è di Giulio Giordano Chiti, studente di Fisica e membro dell'Associazione Astrofili di Piombino, che partecipa alla rete con la camera ITTO06. È stata scattata durante l'aurora boreale del 10 ottobre, e mostra evidente la scia di una meteora.

La scia di una meteora si staglia sull'immagine dell'aurora boreale del 10 ottobre 2024. In primo piano la camera PRISMA situata a Punta Falcone (foto di Giulio Giordano Chiti).

Il secondo scatto ci è stato inviato da Rosario Macchione, si tratta della cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas ripresa dalla località di Falerna in provincia di Catanzaro.

La cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas ripresa da Falerna Marina (CZ). In basso a sinistra l'isola di Stromboli (foto di Rosario Macchione)

Ringraziamo i nostri amici per averci concesso di pubblicare i loro scatti!

Si sono concluse le due giornate dei PRISMA Days 2024 a La Torre del Sole, un incontro di tutte le persone che costituiscono la rete del progetto, in presenza ed online: ricercatori, appassionati, recuperanti di meteoriti, amici della Torre del Sole., tutti riuniti per condividere le ultime novità dello sviluppo della rete e per diventare, grazie anche alla terza edizione dello Stage per Recuperanti di Meteoriti di Meteoriti Italia in collaborazione con BergamoScienza, più bravi a riconoscere il valore, la natura e le apparenze di questi preziosi oggetti in arrivo dallo Spazio.

La divulgazione di queste conoscenze e competenze è importantissima per permettere alla cittadinanza intera di partecipare alle campagne di ricerca e recupero, così come la didattica con bambini e ragazzi e la formazione ai docenti attraverso il programma STAND - Students as Planetary Defenders, di cui PRISMA fa parte e del quale si è tenuto, sabato mattina 5 ottobre, uno dei Multiplier Events.

Bellissimo anche il programma sociale a cura della Torre del Sole, uno science center che ospita un planetario Digistar e tante attività didattiche e divulgative grazie anche al meraviglioso Eliostato, un telescopio particolare per l'osservazione del Sole.

Immancabili ospiti Davide Gaddi e la Pimpa, la sua cagnetta ritrovatrice della meteorite di Cavezzo, che come sempre hanno addolcito di tenerezza le giornate insieme, ed è stata anche ufficializzata un'incredibile conquista: un francobollo dedicato al bicentenario della meteorite Renazzo.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita ancora una volta, e in particolare il sostegno prezioso da parte di FONDAZIONE CRT e vi aspettiamo il prossimo anno per i PRISMA Days 2025, con tante novità che già bollono in pentola.

Le presentazioni e il materiale sono disponibili sul sito dei PRISMA DAYS.

di Annamaria Gritti - Professoressa all'Istituto Superiore Maironi Da Ponte di Presezzo (BG)

Nell'ambito di un'attività didattica innovativa, forti delle collaborazione con «La Torre del Sole», partner della nostra scuola, in occasione della XXII edizione di BergamoScienza, abbiamo ideato un'escape room interattiva dedicata allo studio dei meteoriti, intitolata «Alla ricerca del meteorite perduto». 

Questa esperienza immersiva  ha l'obiettivo di avvicinare i giovani alla scienza planetaria e alla cosmochimica, stimolando la curiosità e il pensiero critico.

L'escape room, frutto dell'interazione tra la docente e 28 studenti, è suddivisa in cinque stanze tematiche, ognuna delle quali affronta un aspetto specifico della meteoritica, che i 5 gruppi in cui le classi partecipanti vengono divisi girano nei 90 minuti di svolgimento:

  1. Classificazione e nomenclatura: I partecipanti sono chiamati a distinguere tra meteoriti, meteoroidi e meteoriti, applicando i criteri di classificazione petrografica e chimica. Vengono introdotti i concetti di crosta di fusione, venature da shock e inclusioni ricche in elementi refrattari.
  2. Formazione e evoluzione del Sistema Solare: Attraverso enigmi e esperimenti, gli studenti ripercorrono le fasi iniziali della formazione del Sistema Solare, comprendendo il ruolo dei meteoriti come testimoni dell'accrescimento planetario. Vengono discussi i processi di differenziazione planetaria e la formazione dei corpi minori.
  3. Meteoriti come campioni cosmici: In questa stanza, i partecipanti analizzano la composizione isotopica dei meteoriti, correlandola all'origine dei diversi tipi di meteoriti (condriti, achondriti, ferrose e pietrose). Vengono presentati i principali processi che hanno influenzato la composizione chimica dei meteoriti, come l'alterazione acquosa e il riscaldamento termico.
  4. Tecniche analitiche in meteoritica: Gli studenti si confrontano con le principali tecniche analitiche utilizzate nello studio dei meteoriti, come la microscopia elettronica a trasmissione (TEM), la spettrometria di massa e la diffrazione dei raggi X. Vengono discusse le informazioni che queste tecniche forniscono sulla mineralogia, la tessitura e la composizione chimica dei campioni.
  5. La rete Prisma e la difesa planetaria: L'ultima stanza è dedicata alla rete Prisma e al monitoraggio degli oggetti Near-Earth. I partecipanti apprendono l'importanza della sorveglianza del cielo per la difesa planetaria e le possibili conseguenze dell'impatto di un grande meteorite sulla Terra.
Lo stand dell'ISISS Maironi da Ponte a BergamoScienza

Si chiude il gioco con l'individuazione di traiettorie, ottenute attraverso la soluzione di un enigma finale per ogni gruppo, che definiscono lo strewn field, così da permettere la ricerca del candidato meteorite appena atterrato. 

Insomma un miscuglio esplosivo tra citizen science, gioco, sensazionalismo e informazione scientifica!

Grande è la soddisfazione nel vedere gli studenti che imparano giocando, senza alcuna lezione frontale, ancora più grande è vedere che le loro guide sono studenti di età poco maggiore, ma il massimo riconoscimento realizzare un percorso di cui gli studenti si assumono la responsabilità e che conducono in autonomia, con grande curiosità ed interesse, soprattutto relativo ad argomenti marginali persino nel programma di un liceo scientifico. 

Come preannunciato nel nostro comunicato del 26 luglio scorso, il brillante bolide avvistato da numerosi cittadini europei nella serata di martedì 23 potrebbe aver lasciato dei residui (meteoriti) che si troverebbero ora sul terreno.

Gli esperti di PRISMA, tenuto conto della direzione dei venti che spiravano in alta quota al momento dell'evento, hanno calcolato una probabile area di caduta di tali meteoriti. Come si può vedere dalla mappa, l'area è un'ellisse posta circa sulla direzione est-ovest, piuttosto estesa, in quanto il bolide aveva una inclinazione non molto pronunciata rispetto al terreno.

I frammenti più piccoli e leggeri, dell'ordine di poche decine di grammi, potrebbero essere caduti nella zona più a Ovest, in corrispondenza del territorio che si trova tra Domanins ed Aurava, fino al fiume Tagliamento dove potrebbero trovarsi frammenti dell'ordine di 100-300 grammi.

I residui più pesanti, dell'ordine di parecchi etti, dovrebbero trovarsi invece sulla sinistra orografica del Tagliamento, tra San Odorico e Redenzicco, fino a Grions.

Se qualche abitante locale dovesse imbattersi in un frammento di roccia nero, di forma irregolare ma liscio e con gli angoli smussati (si veda esempio in fotografia), che potrebbe anche essersi rotto in più parti nell'impatto con il terreno, ci contatti all'indirizzo prisma_po@inaf.it o al telefono 349 19 77 591.

Non ci stanchiamo mai di ricordare che le meteoriti "fresche", recuperate poco tempo dopo la caduta, hanno una importanza scientifica grandissima, perché permettono di comprendere come si è formato e come è evoluto il nostro Sistema Solare.

Il 4 e 5 Ottobre 2024 si terranno, a Brembate di Sopra (BG), i PRISMA Days 2024, la sesta edizione del meeting del Progetto PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera).

Come ormai ogni anno, i PRISMA Days saranno l'occasione per aggiornare la comunità di PRISMA sullo stato dei lavori, sulle novità ed i progressi dell'ultimo anno.

L’evento si svolgerà presso il Parco Astronomico LA TORRE DEL SOLE.

Inoltre, per quest'anno, i PRISMA Days si svolgeranno in contemporanea alla XXII edizione di Bergamo Scienza (27 Settembre - 13 Ottobre 2024).

Nella giornata di sabato 5 ottobre, alle ore 14:30 - 18:00 presso La Torre del Sole, si terrà uno “Stage per recuperanti di meteoriti", aperto a tutti gli interessati che vogliano contribuire alle attività di ricerca sul campo, e che prevedrà una formazione teorica e pratica sulla ricerca ed il recupero di meteoriti. 

Le iscrizioni saranno disponibili presso il sito web di Bergamo Scienza. Seguiranno maggiori informazioni.

A conclusione dei PRISMA Days, nella giornata di sabato 5 ottobre alle ore 11:00-13:00 presso La Torre del Sole, si terranno anche la presentazione ed il Multiplier Event del progetto Erasmus+ StAnD, aperti a tutti gli interessati e rivolti, in particolare, ai docenti della scuola primaria e secondaria.

StAnD (StudenTs As plaNetary Defenders) è un ambizioso progetto europeo di educazione alle scienze dello spazio volto a coinvolgere i ragazzi delle scuole nella ricerca di asteroidi e nella caccia ai meteoriti.

A breve condivideremo la pagina web con maggiori dettagli per registrarsi al meeting e agli eventi associati.

Alle 19:31 UTC (21:31 locali) del 23 luglio 2024 tre stazioni della rete PRISMA (Trento, Rovereto, Novezzina), hanno ripreso un brillante fireball, ben visibile nel cielo ancora chiaro del tramonto. Il fireball è stato visto e segnalato da numerosi testimoni oculari: l'IMO ha raccolto ben 171 report la maggior parte dei quali dall'Italia, ma ne sono giunti anche dall'Austria, Germania e Croazia.

Grazie ai dati raccolti dalle camere PRISMA è stato possibile triangolarne la traiettoria in atmosfera e tracciarne l'identikit. Il meteoroide che ha generato il fireball del 23 luglio, delle dimensioni di 10-20 cm di diametro, è entrato in atmosfera alla velocità di quasi 14 km/s ad una quota di circa 70 km, quasi sulla verticale di Bassano del Grappa (Vicenza). Come tutti i piccoli meteoroidi, ha creato una scia di plasma ossia di gas ionizzato incandescente per effetto del frenamento con l’atmosfera che trasforma l’energia cinetica del meteoroide in energia termica del mezzo circostante. In queste condizioni si può stimare che la temperatura superficiale abbia raggiunto circa 2500 °C. La scia di plasma, che viene generata anche nel caso di oggetti artificiali che rientrano in atmosfera, come le capsule del progetto Apollo della NASA o la più recente Starship di Space X, vista da terra è la responsabile dell’effetto “scia di fuoco” che il meteoroide sembra lasciare dietro di sé, anche se non si tratta di “fuoco” perché non c’è niente che stia bruciando.

Dopo 6 secondi, il fireball si è estinto in prossimità di Pordenone, ad una quota di circa 35 km, quando la velocità è scesa al di sotto dei 3 km/s, ma probabilmente qualche frammento ha proseguito la sua corsa in quella che si chiama la fase di volo buio (perché non si vede), e potrebbe essere caduto a nord-est della città (il Team di PRISMA sta analizzando i dati per identificare lo strewn field). La cosa interessante è che nella fase di volo buio, quello che rimane del meteoroide consumato dall’interazione con l’atmosfera, si raffredda rapidamente quando entra in contatto con gli strati più densi e freddi della troposfera, inoltre c'è anche un processo di irraggiamento dalla superficie. Ad esempio, alla quota di circa 10 km dove volano gli aerei, la temperatura esterna è di -60 °C e un meteoroide può impiegare alcuni minuti per raggiungere il suolo. In effetti la fase di volo buio ha una durata molto maggiore rispetto alla fase di fireball, dove il meteoroide viene riscaldato, perché viene ulteriormente rallentato fino a cadere al suolo alla modesta velocità di circa 250 km/h. Il risultato è che al suolo un meteoroide al massimo arriva tiepido. Abbiamo precisato questi fatti perché è stata fatta l'ipotesi che il fireball del 23 luglio sia la causa di un incendio scoppiato a Pioppa, una frazione di Cesena, la sera del 23 luglio alle 22 locali, mezz'ora dopo l'evento. In realtà questo fireball non può essere il responsabile dell'incendio, in primo luogo perchè i frammenti di un meteoroide che arrivano al suolo al massimo sono tiepidi, non incandescenti e in secondo luogo perchè da Pordenone a Cesena ci sono circa 200 km, troppi per avere un'interazione diretta. Nel caso, il Team di PRISMA è disponibile a fornire ulteriori informazioni su questi aspetti poco noti dei fireball agli interessati.

Chiudiamo dicendo che dall'orbita eliocentrica percorsa dal meteoroide prima di cadere sulla Terra risulta che si tratta di un tipico oggetto "Apollo", con origine nella Fascia Principale degli asteroidi, posta nella regione di spazio fra Marte e Giove. In sostanza si è trattato della caduta di un piccolo e innocuo frammento di origine asteroidale.

Il fireball del 23 luglio 2024 delle 19:31 UTC ripreso dalla camera PRISMA di Trento nel cielo ancora chiaro del tramonto. Crediti: PRISMA.

Multiplier Event del progetto StAnD (StudenTs As plaNetary Defenders)

Data: mercoledì 24 luglio, ore 21:00 - 23:00

Luogo: Casa nel Parco - La Casa del Quartiere a Mirafiori Sud - Via Modesto Panetti, 1, 10135 Torino (TO)

Ingresso gratuito

Programma:

  • Ore 21:00 - 21:20: Daniele Gardiol, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Coordinatore del progetto StAnD. Conferenza spettacolo dal titolo "Bersaglio pianeta Terra".
  • Ore 21:20 - 21:40: Chiara Lamberti, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Communication Manager del progetto StAnD. Presentazione dei contenuti e degli obiettivi del progetto.
  • Ore 21:40 - 22:00: Dario Barghini, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Project Manager del progetto StAnD. Presentazione del funzionamento della telecamera caccia-meteore sviluppata dall'INAF per il Meteor Camera Kit del progetto StAnD.
  • Ore 22:00 - 23:00: Osservazione del cielo con i telescopi portatili dell'INAF - Osservatorio Astrofisico di Torino.

In collaborazione con Centroscienza ONLUS (www.centroscienza.it) e Casa nel Parco (www.casanelparco.it).

StudenTs As plaNetary Defenders (StAnD) è un progetto Erasmus+ che si impegna ad appassionare studenti della scuola primaria e secondaria sul tema degli asteroidi, delle meteore e della difesa planetaria. Il programma della durata di 36 mesi consiste nel portare nelle classi asteroidi, comete, meteore e micrometeoriti attraverso attività ed esperimenti accuratamente progettati, come, ad esempio, l’installazione di camere per la rilevazione di meteore nelle scuole partecipanti ed un kit ideato appositamente per dare la caccia ai micrometeoriti. I partner del progetto hanno unito le proprie competenze specifiche per ideare un approccio integrato che permetterà agli studenti di seguire il viaggio di questi visitatori cosmici dallo spazio profondo fino al nostro pianeta. StAnD introdurrà un nuovo filone di attività in grado di appassionare gli studenti alle materie del curriculum STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e di accrescerne l’interesse in questi campi.

La prima Summer School del progetto Erasmus+ StAnD  si è tenuta a Maratona, Grecia, dal 30 giugno al 5 luglio 2024. Durante la settimana, i nove partecipanti, insegnanti provenienti da tutta Europa, si sono avvicinati non solo alla tematica dell’educazione alle scienze dello spazio, ma hanno anche ideato scenari innovativi per appassionare gli studenti della scuola primaria e secondaria sul tema degli asteroidi, delle meteore e della difesa planetaria. Inoltre, nel corso della Summer School, Daniele Gardiol, primo tecnologo presso l'INAF - Osservatorio Astrofisico di Torino, ha presentato la rete PRISMA, di cui è coordinatore nazionale, e le nuove camere all-sky sviluppate da INAF - OATo per il progetto StAnD.

Un forte boato è stato udito ieri pomeriggio, 20 giugno, intorno alle 16.30 ora locale, sulla costa toscana. Secondo le prime testimonianze si temeva che potesse essere stato un terremoto, notizia smentita però dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Ci segnala il nostro collega Emanuele Marchetti, dell'Università di Firenze, che ha effettuato le misurazioni e che collabora da tempo con la rete PRISMA:

Ieri pomeriggio intorno alle 14:30 UTC è stato registrato un forte boato in Toscana meridionale. L'Università di Firenze gestisce da alcuni anni un array di sensori infrasonici situato sulla costa meridionale dell'isola d'Elba, in collaborazione con l'Istituto Geofisico Toscano e con la protezione civile dell'Elba, proprio per studiare i boati che si avvertono nell'isola da una decina di anni.

L'evento è stato registrato non solo dai sensori situati all'Elba, ma anche da quelli posti sul monte Amiata e a Champoluc in Valle d'Aosta, con azimuth e tempi tra loro compatibili. Se a Champoluc si registra solo l'evento principale, all'Elba e all'Amiata (molto più vicini alla sorgente) si registra un segnale che mostra un'ampia traiettoria in atmosfera.

Considerando gli azimuth dei tre array, la posizione dell'evento principale dovrebbe situarsi a Sud dell'isola di Montecristo.

Il Segnale infrasonico registrato dai 5 sensori dell’array sito all'Elba.