In queste notti estive, con lo sciame delle Perseidi che va a scemare, i cieli del mar Mediterraneo sono comunque solcati da bolidi molto luminosi. Ne è un esempio il brillante bolide osservato la sera del 16 agosto 2019 attorno alle 20:36 UT (22:36 CEST) da numerosi testimoni di Sardegna, Corsica e Baleari. I testimoni, alcuni anche spaventati, hanno descritto un bolide di colori variabili: verde, arancione, giallo e rosso, andato soggetto a diversi flare, probabilmente in seguito alla frammentazione del meteoroide progenitore (Fig. 2 & 3). Alcuni testimoni riportano di avere udito anche un rumore tipo "bang" sonico. Purtroppo nessuna camera PRISMA ha potuto riprendere il fireball perché in Sardegna non sono ancora presenti camere all-sky appartenenti alla nostra rete.
Per cercare comunque di capire quale sia stata la traiettoria approssimata seguita dal bolide sono state selezionate 6 osservazioni visuali fra le circa 80 raccolte dall'IMO. Sono state scartate le osservazioni che, per l'orario, non potevano riferirsi a IT20190816T2036UT, quelle palesemente in contrasto con la maggioranza e privilegiando quelle alla massima distanza geografica reciproca (per massimizzare l'effetto di parallasse). Alla fine di questo lavoro di selezione incrociata il risultato è stata la traiettoria che vi mostriamo in Fig. 1. Ovviamente si tratta di risultati ottenuti da osservazioni visuali, per definizione molto approssimate, tuttavia il quadro che ne esce è il seguente.
Il bolide si è mosso da nord-ovest verso sud-est, interamente sul Mediterraneo, fra la Sardegna e le Baleari. Il punto finale del fireball risulta alle coordinate geografiche 38,3 N e 7,1 E. La traiettoria osservata dai testimoni e proiettata al suolo risulta lunga circa 250 km, mentre l'inclinazione della traiettoria sulla superficie terrestre è stimabile in circa 50°. Se si considera che la durata massima è stata approssimativamente di 10 secondi, si può stimare una velocità media di circa 40-50 km/s. Difficile fare una stima della massa in mancanza di dati accurati su posizione e velocità, ma è ipotizzabile pensare ad un meteoroide avente una massa di diverse decine di kg. Se qualcosa del meteoroide progenitore è sopravvissuto alla caduta in atmosfera è certamente finito in fondo al mare.
Per chiudere è interessante osservare che la distanza della traiettoria del bolide dalle stazioni PRISMA più vicine era compresa fra 500 e 600 km: un valore troppo elevato che ha ostacolato la detection del fenomeno perché verificatosi a pochi gradi dall'orizzonte.
I dati satellitari della NASA
Qualche giorno dopo l'evento il CNEOS della NASA ha reso pubblici i dati delle osservazioni satellitari militari relativi a questo bolide. Risulta una quota finale dell'esplosione in atmosfera di soli 36 km, un'energia cinetica totale di 0,089 kt e un diametro del meteoroide stimabile in circa 1-1,5 metri (dipende dal valore di densità che si adotta). Si tratta dell'evento più energetico capitato recentemente sul Mediterraneo. A partire dal 1997 sono stati registrati 5 eventi di esplosioni di bolidi in atmosfera sul Mediterraneo e quello del 16 agosto occupa il 4° posto.
Peraltro le coordinate dell'esplosione finale fornite dal CNEOS sono: 38,9 N e 7,0 E. Si tratta di valori che sono a soli 50 km dal punto ottenuto con le 6 osservazioni visuali selezionate da PRISMA fra tutte quelle raccolte dall'IMO, un ottimo accordo fra tecniche molto diverse fra di loro.